“Se le elezioni si tenessero oggi” Donald Trump “vincerebbe a valanga e le cose non cambieranno. I democratici sono scioccati e avviliti, credevano che la legge sarebbe venuta in loro soccorso e invece i processi slitteranno a dopo il voto”. Steve Bannon, il controverso stratega che portò Donald Trump alla Casa Bianca nel 2016, in un’intervista al Corriere della Sera risponde alla domanda su cosa significherebbe un ritorno dell’ex tycoon alla Casa Bianca poco prima del trionfo delle primarie nel Super Tuesday: “Il presidente Trump è stato chiaro: se non raggiungete il 2% del Pil per la difesa vedrete una massiccia ristrutturazione della Nato. Noi vogliamo un’alleanza: alleanza vuol dire che dovete fare la vostra parte. Le élite europee si abituino all’idea: Trump non è amico dell’Ue, non è amico del partito di Davos e certamente non lo è dei tecnocrati alla Nato”. Bannon non dà suggerimenti al miliardario: “È lo stratega di se stesso. Ha opinioni ben chiare. E se qualcuno ha dubbi ascolti i suoi discorsi”.
A proposito della premier Giorgia Meloni, Bannon, che è stato condannato in primo grado per aver rifiutato l’ordine di comparizione del Congresso a testimoniare sull’inchiesta del 6 gennaio sull’assalto a Capitol Hill, ha affermato: “I suoi più grandi sostenitori son molto delusi. L’ho incontrata quando non era nessuno e dicevo a tutti: sarà premier. La amo per come sta normalizzando la destra al potere in Italia, ma non puoi giocare al gioco di Bruxelles e della Nato. Ha detto agli ucraini: saremo al vostro fianco, eppure il bilancio italiano per la difesa è solo all’1,4%. Gli europei e Meloni stanno giocando un gioco pericoloso: continuate ad alzare la posta in Ucraina, senza metterci i soldi. Negli Stati Uniti non abbiamo sanità, pensioni, non abbiamo sei settimane di vacanze estive, perché abbiamo un bilancio di tre trilioni di dollari di difesa. Non daremo più un penny”.
Quanto a Matteo Salvini, Bannon ritiene che “sarebbe più duro con la Nato e nel cercare di evitare uno scontro con la Russia”. A proposito poi delle parole di Trump scioccanti per l’Ue, cioè quelle in cui per spingere a pagare ha detto che sarebbe pronto a incoraggiare Putin ad attaccare, ha dichiarato: “Voglio che Trump usi un linguaggio scioccante: è il solo linguaggio che arriva. Io dico a Trump che deve far pagare anche gli arretrati. Mostrammo un prospetto a Merkel quando venne da Trump alla Casa Bianca. Dissi ai tedeschi: sono come pagamenti arretrati dell’affitto. Il consigliere per la sicurezza nazionale mi urlò contro, citando la Costituzione. Gli ho detto: abbiamo scritto noi la vostra Costituzione dopo avervi bombardato all’Età della pietra”.