Sono stati 130 i ritirati -su 182- corsa ciclistica nella zona di Villena (Spagna), valida per la 40esima edizione del Torneo Interclubs Vinalopo, gara non professionistica. Il motivo? L’arrivo della CELAD (la Commissione spagnola per la lotta al doping nello sport) e quindi di un controllo antidoping a tutti i partecipanti al traguardo. Dopo l’annuncio, si sono susseguiti ritiri a raffica provocati da fantomatici “incidenti” e “forature” che però non si vedono dal video della gara. Una situazione che accende l’ennesimo faro sul problema del doping nel ciclismo amatoriale, dove tendenzialmente regoli e controlli sono meno rigidi. I ciclisti professionisti, invece, sono ormai tra gli atleti più controllati al mondo.

La denuncia arriva dal portale Ciclo21, poi ripresa anche dalle maggiori testate spagnole come Marca e Sport. Anche il ciclista Álvaro Marzá, che si è piazzato secondo al traguardo, ha lanciato un duro attacco via Instagram: “Controllo antidoping a Villena = forature e ritiri. Non è una formula matematica, ma è la pura verità. Vediamo se verranno presi provvedimenti, perché questa è una farsa. Comunque, ho superato il test antidoping. È la terza volta. Vediamo se mi daranno i risultati, e poi li renderò pubblici”, è quanto si legge nella sua storia.

Anche gli organizzatori della corsa hanno pubblicato un comunicato per ribadire la loro posizione sulla lotta al doping e spiegare i motivi per cui promuovere uno sport pulito. Si legge: “Il Torneo Interclubs Vinalopó è orgoglioso di essere un evento che difende il ciclismo pulito e giusto. Siamo impegnati nella lotta al doping e crediamo che sia essenziale mantenere l’integrità dello sport e proteggere la salute dei ciclisti”.

Affermano come il doping sia “una trappola che dà ai ciclisti che ne fanno uso un vantaggio ingiusto rispetto a chi gareggia lealmente”. E quindi non solo “è irrispettoso nei confronti dello sport e dei suoi valori, ma può anche avere gravi conseguenze per la salute dei ciclisti”. Il Torneo aderisce “alle rigide regole antidoping dell’Unione Ciclistica Internazionale (UCI). Tutti i partecipanti all’evento sono sottoposti a test antidoping casuali, sia prima che dopo la gara”. Controlli della CELAD come quello annunciato nell’ultima gara.

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