Il Pubblico Ministero di Roma Caterina Sgrò ha chiesto l'archiviazione delle querele presentate dal cantante contro alcuni rappresentanti dell'associazione dei consumatori
C’è un nuovo capitolo nell’infinita trafila giudiziaria tra il Codacons e Fedez. Il Pubblico Ministero di Roma Caterina Sgrò ha chiesto l’archiviazione delle querele presentate dal cantante contro alcuni rappresentanti dell’associazione dei consumatori. Questa decisione è stata resa nota attraverso una nota ufficiale del Codacons, che ha anche anticipato il prossimo “appuntamento giudiziario” per il rapper: “Il prossimo 6 maggio dovrà invece comparire dinanzi al Tribunale di Roma per rispondere del reato di calunnia ai danni dell’associazione dei consumatori”.
Nel dettaglio, le espressioni “sottospecie di cantante”, “ignorante”, “imbecilli”, “ciucci”, utilizzate dal presidente del Codacons Carlo Rienzi sono state ritenute non offensive dalla Pm che ne ha quindi chiesto l’archiviazione. Sono invece state trasmesse al Tribunale di Milano altre due querele per diffamazioni relative all’intervista di Rienzi rilasciata a Radio Capital e due comunicati del Codacons nel dicembre 2020. Come si apprende dagli avvocati di Fedez, verrà fatta opposizione, trattandosi di attacchi personali, finalizzati ad offendere la reputazione del singolo.
“Fedez deve imparare ad accettare le critiche che gli vengono rivolte e rispettare il diritto di critica del Codacons”, ha scritto l’associazione nel suo comunicato, aggiungendo di sperare che “la decisione della Procura gli serva da lezione” ed evidenziando il desiderio di spostare l’attenzione da quella che considera una disputa marginale ai “problemi reali che quotidianamente assillano i cittadini”.