Cronaca

La Sea Watch con a bordo la salma di un migrante 17enne non dovrà navigare fino a Ravenna: assegnato il porto di Pozzallo

La notizia è arrivata dopo le proteste di Sea Watch, che aveva attaccato: “A 1.500 km di distanza, 4 giorni di viaggio. E’ disumano”. La nave della ong tedesca, che ha a bordo il cadavere del migrante diciassettenne morto mercoledì dopo essere stato trovato incosciente su una barca di legno, non dovrà viaggiare fino a Ravenna per sbarcare la salma. Le autorità italiane hanno riassegnato il porto, indicando Pozzallo. L‘equipaggio sta cambiando ogni 4 ore il ghiaccio alla body bag per evitare la decomposizione.

Sea Watch aveva spiegato di aver chiesto verso le 13 l’evacuazione urgente di persone in gravi condizioni dopo un intervento di soccorso al largo delle coste libiche. “Dopo circa due ore, e senza che nessuna autorità avviasse un’operazione di evacuazione – afferma la ong – un ragazzo di 17 anni è morto a bordo della nostra nave”. Con lui viaggiavano una cinquantina di persone prelevate dalla nave. In mattinata l’arrivo di una motovedetta della Guardia costiera italiana che ha preso a bordo quattro migranti con intossicazione da idrocarburi, ustioni, ipotermia e scabbia e li ha portati a Lampedusa. Lasciando il cadavere sulla Sea Watch 5. Ragioni logistiche – non dipendenti dal Corpo – non hanno consentito lo sbarco della salma. “Non sappiamo il suo nome – spiegano – perché viaggiava da solo. Abbiamo provato a rianimarlo e a chiedere aiuto per ore alle autorità, abbiamo atteso e sperato, ma non c’è stato nulla da fare. Aveva respirato i fumi del carburante per ore, stipato sottocoperta”.

La Guardia costiera ha fatto sapere che l’intervento di soccorso della nave tedesca è avvenuto “in area di responsabilità Sar libica, a circa 30 miglia dalle coste libiche, a 25 miglia dalle coste tunisine e a 120 miglia di distanza dalle coste italiane più prossime (Lampedusa)”. Quando al Corpo è arrivata la segnalazione dell’emergenza medica a bordo “si è provveduto ad informare immediatamente tutti i centri marittimi di soccorso più vicini e pertanto più idonei – in base alla distanza dalla costa e al relativo tempo di intervento – al trasporto urgente delle persone in pericolo di vita. Anche il Centro di coordinamento dei soccorsi in mare dello Stato di bandiera della Sea Watch 5, la Germania, dava indicazioni alla nave di dirigere verso la Tunisia, Stato costiero più vicino e quindi in grado di intervenire più rapidamente. La nave si è tuttavia diretta verso le coste italiane”.

Prima della notizia che la nave potrà recarsi a Pozzallo erano arrivati duri commenti delle opposizioni. Il segretario di Più Europa Riccardo Magi ha sottolineato: “Li avevano chiamati da ore. Ma quando i soccorsi sono arrivati non c’era più niente da fare per il povero 17enne schiacciato, ustionato e intossicato a bordo della Sea Watch. E ora arriva la nave dovrà viaggiare verso Ravenna per 4 giorni con il cadavere a bordo e senza cella frigorifera. È il punto più basso raggiunto dalla disumanità di Meloni e Piantedosi, a cui chiediamo di riferire quanto prima in Aula per chiarire cosa davvero è avvenuto”. Sulla stessa linea il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, che ha annunciato un’altra interrogazione a “Piantedosi e Salvini per chiedere i motivi del ritardo nei soccorsi e di questa scelta crudele“. Intanto, un’altra nave umanitaria ha soccorso in mattinata 261 persone da due diverse imbarcazioni di legno sovraffollate. Le autorità italiane hanno assegnato due differenti porti, Livorno e Genova, per lo sbarco. I sopravvissuti, tra cui diverse donne e bambini, sono di 12 diverse nazionalità. Erano partiti la notte scorsa dalle coste della Libia.