Dopo le Olimpiadi di Tokyo 2021, le medaglie ai Campionati indoor di Glasgow, alla vigilia dei Giochi di Parigi ‘24 dove si attende un’altra campagna trionfale. È il momento migliore di sempre per l’atletica italiana. In pista. Fuori, invece, la Federazione continua a collezionare guai. Organizzativi, come la figuraccia della candidatura ritirata per mancanza di requisiti ai Mondiali 2027 . E adesso persino giudiziari: il presidente Stefano Mei è stato querelato per diffamazione niente poco di meno che dalla moglie di Pietro Mennea. Per aver dichiarato di averla invitata all’ultimo Golden Gala di Roma, quando invece – secondo l’accusa – non era vero.
Si può trascinare il nome di Pietro Mennea, il più grande della storia dell’atletica e forse dell’intero sport azzurro, in una squallida vicenda di ripicche personali e screenshot taroccati, che adesso è finita sul tavolo della Procura di Roma? Ci è riuscita la Fidal (Federazione italiana atletica leggera), per quanto accaduto a giugno 2023, in occasione dell’ultimo Golden Gala, famoso meeting internazionale che fa parte del circuito Diamond League, e che nella sua tappa italiana porta il nome dell’indimenticato Mennea. Va da sé che un posto d’eccezione spetti a chi ne tramanda l’eredità e il ricordo. La famiglia, in particolare la moglie di Pietro, l’avvocata Manuela Olivieri Mennea. Che però l’anno scorso non c’era.
“Non sono stata invitata”. Il caso era esploso durante la telecronaca della gara ed era stato rilanciato dai principali siti di informazione, tra cui Dagospia. Qualcuno ci aveva visto una ritorsione politica dopo il cambio di gestione in Fidal, nel 2021 passata nelle mani dell’ex mezzofondista Stefano Mei, con cui Mennea e famiglia non aveva mai avuto un grande rapporto, a differenza della precedente gestione federale targata Giomi. Ma la federazione si era subito affrettata a smentire. “La signora Manuela Olivieri Mennea è stata regolarmente invitata al Golden Gala”. E aveva pure fatto circolare tra alcuni giornalisti una copia della mail dell’invito, regolarmente recapitato sulla casella di posta della moglie. Colpa sua che non l’ha visto. Caso chiuso.
Non proprio. Adesso si scopre che forse le cose non sono andate così. Lo sgarbo e soprattutto la versione fatta circolare dalla Federazione non è mai andata giù alla vedova Mennea, che ha voluto vederci chiaro. Ha incaricato una nota società specializzata in consulenze scientifiche ad indirizzo criminalistico di realizzare uno studio sulla sua casella di posta, per capire se il presunto invito era mai stato effettivamente ricevuto, e sullo screenshot di quest’ultimo diffuso dalla Federazione. L’esito della perizia, ovviamente di parte ma comunque tecnica, sembra schiacciante. A seguito dell’esportazione e autenticazione dell’intero archivio tramite “Google Takeout”, un programma che permette di scandagliare tutto il contenuto di una casella di posta, compreso spam e cestino, è risultato che nessuna mail proveniente dalla Fidal è mai arrivata alla account di Manuela Olivieri Mennea. C’è di più. L’analisi della copia del presunto invito ha rivelato diverse alterazioni e incoerenze spiegabili con la sovrapposizione di parti differenti per costruire l’immagine. Praticamente un collage. Insomma, pare proprio che quell’invito fosse falso. E così Olivieri Mennea ha deciso di querelare il presidente Mei, per il danno arrecato alla sua reputazione mettendo in dubbio la sua parola.
Al Fatto risulta che la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulla vicenda. E che in anche in Fidal sarebbero stati presi i primi provvedimenti: tre componenti della segreteria del presidente sono stati sospesi, in settimana sono stati convocati in Federazione per rendere conto dell’accaduto. La Federazione, proprio perché è in corso un procedimento interno, ha scelto di non commentare. Se si è trattato di un reato, e soprattutto di chi sono eventualmente le responsabilità (difficile credere che un segretario abbia agito di sua iniziativa), sarà compito delle autorità. Di certo è l’ennesima figuraccia di un Federazione che non riesce a gioire per i propri trionfi.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Si ritiene necessario precisare che non è la famiglia MENNEA che ha querelato il dott. Stefano MEI, ma la Sig.ra OLIVIERI vedova di Pietro Mennea, la Sig.ra Olivieri non rappresenta la famiglia Mennea, ma se stessa o vedova Mennea. Pertanto è necessario chiarire quanto sopra e prendiamo le distanze da questa situazione che alla Famiglia MENNEA non interessa. Superfluo aggiungere altro.
Cordiali saluti
Avv. Vincenzo Mennea
(fratello di Pietro Mennea)