Una commissione parlamentare d’inchiesta sul caso degli accessi abusivi alle banche dati. La proposta è del guardasigilli Carlo Nordio, ma viene condivisa anche dal ministro Guido Crosetto e da Matteo Renzi. Non si sa bene quale contributo dovrebbe arrivare da un organo parlamentare, visto che tra l’altro l’indagine è in pieno svolgimento, ma il ministro della giustizia è sicuro. “Credo che a questo punto si possa e si debba riflettere sulla necessità dell’istituzione di una Commissione parlamentare d’Inchiesta con potere inquirente per analizzare una volta per tutte questa deviazione che già si era rilevata gravissima ai tempi dello scandalo Palamara e che adesso, proprio per le parole di Cantone, è diventata ancora più seria”, dice l’inquilino di via Arenula.
L’asse Nordio-Crosetto – Nordio parla dopo aver avuto un “informale scambio di opinioni” con Crosetto, autore dell’esposto che ha fatto aprire l’indagine (depositato per reagire a un’inchiesta del quotidiano Domani sui suoi compensi da Leonardo e altri colossi delle armi). E infatti il primo a parlare dopo il ministro della Giustizia è proprio il ministro della Difesa, che prima annuncia di avere dato la “piena disponibilità” ad essere ascoltato da Copasir e Antimafia e poi si dice “pienamente concorde” sul fatto che il Parlamento valuti l’istituzione della Commissione in modo da “approfondire i temi più rilevanti ed oscuri che sono emersi finora, indagando sull’abuso nell’uso delle banche dati, sulle regole che ne possono consentire il controllo, sull’esistenza di un sistema di dossieraggio, su eventuali mandanti o beneficiari, sui poteri necessari per difendere lo Stato e i controlli per evitare l’abuso”.
I sospetti lanciati da Tajani – A parlare di mandanti lanciando sospetti su Federico Cafiero De Raho, ex procuratore nazionale antimafia e ora deputato del Movimento 5 stelle, è stato anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Non credo che sia un sottufficiale della Finanza il regista di tutta questa operazione di dossieraggio. Forse è stato utilizzato da qualcuno da cui riceveva ordini. Pasquale Striano lavorava a contatto stretto con l’Antimafia, con l’ex procuratore Cafiero de Raho, ha seguito per lui tante indagini. Bisogna capire chi gli dava gli ordini e a che fine venivano utilizzate informazioni sensibili”.
I dubbi della maggioranza – Intanto, però, la proposta di una commissione d’inchiesta di Nordio viene subito rilanciata da Matteo Renzi: “Io non la penso come il centrodestra ma quando Nordio propone una commissione d’inchiesta fa una proposta sacrosanta. Su questo noi siamo a disposizione”, dice il leader d’Italia viva. In realtà fonti parlamentari della maggioranza si dicono scettiche sulla possibilità di varare la commissione sia per una questione di tempistica, per evitare di sovrapporsi all’inchiesta in corso a Perugia, sia per la difficoltà a reperire i parlamentari.