È stato un discorso energico, talora infuocato, durissimo con i repubblicani. È stato un discorso che più “elettorale” non avrebbe potuto essere. È stato il discorso in cui ha cercato di dissipare dubbi e remore sulla sua età e sulle sue doti fisiche e mentali. Nel Discorso sullo Stato dell’Unione, Joe Biden ha esposto un lungo elenco di progetti su tasse, diritti riproduttivi, politica estera. Ha criticato i repubblicani per non aver sostenuto il disegno di legge bipartisan sul confine meridionale e ha criticato Donald Trump (mai nominato per nome, ma sempre con un semplice e piuttosto dispregiativo “il mio predecessore”) per essersi inchinato a Vladimir Putin. Nel Discorso sullo Stato dell’Unione 2024, l’ultimo del suo mandato, Biden ha soprattutto ricordato all’America ciò che è in gioco alle prossime presidenziali: la difesa delle libertà individuali, la natura democratica dell’esperimento americano.
Biden è salito sul podio della Camera accolto da una valanga di applausi e dallo slogan “altri quattro anni”, ritmato a gran voce da deputati e senatori democratici. Il presidente sapeva di giocarsi molto. Quello di ieri sarà, con ogni probabilità, l’evento politico più seguito dagli americani in TV da qui a novembre. Biden ci è arrivato con indici di popolarità molto bassi, tra i più bassi per un presidente nella recente storia americana. A 81 anni, Biden è anche il candidato più anziano che punta all’elezione, nel suo caso alla rielezione, alla Casa Bianca. Il primo obiettivo del discorso doveva allora essere proprio questo. Dimostrarsi all’altezza dell’impresa. Rivelare un pieno controllo sulle sue facoltà. La sfida è stata vinta. A parte qualche piccolo incidente – per esempio, quando ha inserito Mosca tra i luoghi dove le medicine hanno prezzi più competitivi degli Stati Uniti, salvo riprendersi subito con un “beh, in effetti, anche a Mosca hanno prezzi migliori” – il discorso è filato via senza incidenti e impacci. Anzi, i momenti migliori sono stati quando Biden ha abbandonato il teleprompter, da cui leggeva il discorso, per avventurarsi in battute estemporanee, spesso sollecitate dalle interruzioni dei repubblicani. In questo, ancora una volta, si è distinta Marjorie Taylor Greene, la deputata trumpiana della Georgia che si è presentata in aula col cappellino rosso del Make America Great Again. Mentre Biden parlava di immigrazione, Greene lo ha interrotto ricordandogli il nome di Laken Riley, una donna uccisa da un migrante entrato senza visto regolare negli Stati Uniti. Biden ha preso tra le mani una spilla che la stessa Greene gli aveva consegnato poco prima, con il nome della donna uccisa, e ha risposto. “E allora fate qualcosa. Votate la legge sul confine”.
Quello che ha sorpreso, del discorso, è stata proprio la fortissima valenza elettorale, il suo essere tutto proiettato verso il 5 novembre 2024 (cosa che ha irritato i repubblicani. Il senatore Dan Sullivan ha detto di “non aver mai assistito a un Discorso sullo Stato dell’Unione così partigiano”). Economia, diritti riproduttivi, confine meridionale sono stati i temi cui Biden ha offerto più spazio. Sulle tasse, ha detto di voler aumentare al 28 per cento la corporate tax, e al 21 per cento la corporate minimum tax, ponendo sempre più restrizioni alla possibilità per le grandi imprese americane, in particolare quelle del Big Pharma, di portare i propri stabilimenti all’estero. Sempre in tema economico, ha rivendicato la creazione di 15 milioni di posti di lavoro durante il suo mandato, oltre al record di 16 milioni di americani che hanno avviato piccole imprese negli ultimi tre anni. Contro i repubblicani, che pensano a nuovi tagli alla spesa sociale, Biden ha affermato di voler ulteriormente abbassare il prezzo dei farmaci e ampliare il numero di americani coperti da una polizza sanitaria.
Un capitolo importante del discorso è stato dedicato ai diritti riproduttivi. Questa, del resto, è una questione che potrebbe galvanizzare buona parte del suo elettorato. Tra i suoi ospiti di ieri sera, Biden contava donne che hanno subito gravi complicazioni mediche a causa dell’annullamento della Roe v. Wade. “Chiaramente coloro che si vantano di aver ribaltato la Roe v. Wade non hanno la minima idea del potere delle donne”, ha detto Biden, guardando diritto verso il settore dove si trovavano i giudici della Corte Suprema. “Ma lo hanno scoperto – ha proseguito – quando la libertà riproduttiva è diventato un tema elettorale per cui abbiamo vinto elezioni nel 2022 e nel 2023. Le vinceremo di nuovo nel 2024”. Biden, che da senatore disse ai suoi sostenitori di “non essere favorevole all’aborto” perché cattolico, ha promesso di ripristinare le protezioni di Roe v. Wade, quindi di rendere l’aborto legale a livello federale – cosa che sarà molto difficile da fare senza una maggioranza considerevole al Congresso.
Sulla questione del confine, come prevedibile, il presidente ha rigettato sui repubblicani l’accusa di inazione. In particolare, ha accusato larghi settori del G.O.P. di cercare di ottenere vantaggi politici ed elettorali dalla questione, senza pensare al bene della nazione. “Ho proposto una legge bipartisan. Votiamola. Votatela”, ha spiegato Biden, sollevando le proteste dei repubblicani. In effetti, il progetto di legge proposto dal presidente viene incontro a molte delle richieste fatte dal partito repubblicano in questi anni: per esempio, la chiusura del confine quando gli arrivi quotidiani superano una certa quota. I repubblicani, soprattutto quelli della Camera, hanno però rigettato l’offerta, su pressioni di Donald Trump, che spera di usare il caos al confine come arma contro Biden durante la campagna elettorale. È stato però proprio sulla questione immigrazione che il presidente, durante il discorso sullo Stato dell’Unione, è incappato in uno spiacevole incidente. Pressato da Marjorie Taylor Green, la deputata repubblicana, Biden ha usato la parola “illegale”, di solito bandita nel dibattito politico dei democratici. Dai social è arrivata immediatamente la replica di associazioni per i diritti e progressisti. “Nessun uomo è illegale”, è stata la reazione più comune alle parole del presidente.
C’è stato poi tutto il capitolo della politica estera, che Biden ha usato per rendere molto chiaro il contrasto tra la sua visione del ruolo americano nel mondo, rispetto a quella di Donald Trump. Biden ha attaccato Trump per i suoi rapporti privilegiati con Vladimir Putin e ha ricordato che la guerra in Ucraina è solo il primo passo. “Se qualcuno in questa stanza pensa che Putin si fermerà in Ucraina, vi posso assicurare che non lo farà”, ha detto Biden. “Il mondo ci guarda – ha avvertito, concludendo: “Non ci inchineremo. Non mi inchinerò”. Sul conflitto tra Israele e Hamas, il presidente ha annunciato la costruzione di un ponte galleggiante temporaneo a Gaza, attraverso cui far affluire gli aiuti umanitari. Pur riconoscendo l’atrocità dell’attacco del 7 ottobre, Biden ha cercato di venire incontro a quei settori del partito democratico che gli chiedono maggiore fermezza nei confronti di Israele. La sua presa di posizione nei confronti del governo di Gerusalemme è stata molto netta: “Alla leadership di Israele, dico questo: l’assistenza umanitaria non può essere considerazione secondaria o merce di scambio. Proteggere e salvare vite innocenti deve essere una priorità”.
Il finale non poteva non essere rivolto al tema che più perseguita Biden, e che mette a rischio le sue possibilità di rielezione: quello dell’età avanzata. Il presidente ha trovato il modo di articolarlo in una luce positiva, collegandolo alla necessità di una ampia visione politica. “So che magari potrebbe non sembrare, ma sono in giro da un po’ di tempo e quando uno raggiunge la mia età, le cose gli appaiono più chiare che mai”, ha spiegato. Per poi concludere: “Sono un ottimista. È così. Sono proprio un ottimista. Miei cari americani, la vera questione che il nostro Paese deve affrontare non è quanto siamo vecchi, ma quanto sono vecchie le nostre idee”.