di Sonia Surico

Il tanto decantato bonus mamme, voluto con fervore dal governo Meloni per supportare le lavoratrici con almeno due figli, si sta rivelando un vero disastro su tutti i fronti. Oltre ad essere iniquo per chi non ne beneficia, come nel caso delle freelance, il bonus rischia ora di trasformarsi in una vera e propria beffa fiscale.

Una delle prime criticità è emersa proprio nella sua fase di avvio, con un significativo ritardo dovuto alla tardiva pubblicazione della circolare applicativa da parte dell’Inps. Questo rallentamento burocratico ha comportato non solo una frustrante attesa per le potenziali beneficiarie, ma anche un’inevitabile perdita di tempo e risorse per tutte le donne che contavano su questo sostegno.

Ma le complicazioni non finiscono qui. Oltre alla beffa della burocrazia, si aggiunge ora la beffa fiscale. Concepito per alleviare il peso finanziario delle famiglie con due o più figli, potrebbe invece rivelarsi una vera e propria zavorra economica per le stesse donne che avrebbero dovuto trarne beneficio.

L’effetto deleterio del Bonus Mamme non si limita alle singole lavoratrici, ma potrebbe generare ripercussioni di vasta portata sull’intera economia. Invece di promuovere l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro e di favorire una maggiore equità di genere, questo bonus si dimostra un vero e proprio passo indietro, accentuando il divario tra coloro che hanno accesso a opportunità e sostegno e chi invece è lasciato indietro.

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