Non sono solo titoli tecnologici e criptovalute a movimentare il vivace inizio d’anno dei mercati (sperando che duri). Un’altra gallina dalle uova d’oro sono i nuovi medicinali che stanno venendo messi a punto per combattere l’obesità che andranno ad affiancarsi a quelli già in circolazione di Eli Lilly e di Novo Nordisk. Le due case farmaceutiche più all’avanguardia su questo frontem stanno incamerando guadagni a doppia cifra. Eli Lilly ha guadagnato da inizio anno oltre il 30%, la concorrente danese Novo Nordisk altrettanto. Nel mondo, l’obesità è un problema più grave della denutrizione. Il 47% degli americani sono classificabili obesi, una quota più che doppia rispetto al 1990. Il fenomeno è in America particolarmente accentuato ma le cifre sono in crescita ovunque. L’Oms segnala che negli ultimi 30 anni l’obesità è quadruplicata tra i bambini e gli adolescenti e più che raddoppiata, una persona su otto nel mondo convive con questa condizione. Pertanto, il potenziale giro d’affari di un farmaco in grado di contrastare efficacemente questa patologia è gigantesco, stimato in almeno 80 miliardi di dollari l’anno.
Giovedì, dopo aver comunicato risultati confortanti nelle prime fasi di sperimentazione della nuova formulazione del suo già commercializzato Vegowy, Novo Nordisk è balzata in borsa dell’8% in pochi minuti. Gli analisti finanziari monitorano ossessivamente i risultati di questi test medici per capire quale sarà il cavallo vincente su cui saltare prima che si apra la corsa vera e propria. Dati incoraggianti sul farmaco che sta sviluppando Viking Therapeutics hanno fatto quadruplicare il valore delle azioni della società da inizio anno. Si muovono anche le assicurazioni, attorno cui ruota il disfunzionale sistema sanitario statunitense. Cigna group ha già avviato trattative sia con Eli Lilly che con Novo Nordisk per le forniture agli assistiti del farmaco Zepbound per perdere peso. Questi farmaci sono la soluzione? Non del tutto secondo gli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità. “Sono sicuramente uno strumento importante, ma non dovrebbero essere visti come il rimedio al problema”, ha affermato Francesco Branca, direttore del dipartimento di nutrizione e sicurezza alimentare dell’Oms. “La soluzione resta la trasformazione dei sistemi alimentari e dell’ambiente”. Nel 2022 gli Stati membri dell’OMS hanno adottato un piano di risposta all’obesità che comprende un’ampia gamma di interventi tra cui la promozione dell’allattamento al seno, restrizioni sulla commercializzazione di cibi e bevande non salutari per i bambini, etichettatura nutrizionale e standard di attività fisica per le scuole.