Mai quanto per questa 96ma edizione degli Academy Awards la matematica diventa cruciale e, ironicamente, un’opinione, o meglio una guida di opinione “volgarmente” detta opinion leader. Perché il film altamente favorito e forte di 13 candidature molto ha a che fare con la matematica, essendo eponimo del fisico Oppenheimer. Tra queste nomination, una delle più pesanti è senz’altro quella dedicata a chi tale opera l’ha fortemente voluta, il suo regista Christopher Nolan (che peraltro l’ha anche scritto e prodotto, ma queste sono ragionamenti per altre categorie..). E allora, grazie a complicati algoritmi raccolti e semplificati ad usum popolare dalla rivista specializzata The Hollywood Reporter, ecco che il cineasta inglese è dato in vittoria dell’Oscar alla miglior regia con la corposa percentuale del 70,1% sugli altri quattro contendenti. Che, se raccolgono briciole, possono sempre sperare nel colpo di scena finale, qualcosa a cui la Notte degli Oscar ci ha abituato (e in taluni casi deliziato) negli ultimi anni. Ma chi sono i concorrenti registi desiderosi di interferire nell’egemonia nolaniana?
In ordine di graduatoria matematica rispetto all’eventuale trionfo, troviamo anzitutto la sorprendente cineasta francese Justine Triet, il cui Anatomia di una caduta (Anatomie d’une chute) si è fatto meritatamente strada tra i colleghi anglofoni nelle categorie più forti (film, regia, attrice protagonista, sceneggiatura originale – in cui è favorita – e montaggio) senza comparire (come già scritto su questa testata) nella cinquina più ovvia per un film non in lingua inglese (oggi “internazionale”) perché la Francia non l’ha selezionato quale proprio portabandiera. Triet con il suo enigmatico thriller femminista vincitore della Palma d’oro all’ultimo Festival di Cannes è posizionata all’8,5%.
Poco più sotto, all’8%, fa capolino il greco Yorgos Lanthimos il cui scintillante Povere creature (Poor Things!) dopo il trionfo alla Mostra veneziana e ai Golden Globes come film commedia-musical, si è guadagnato ben 11 nomination dall’Academy tra cui le più pesanti. Difficilmente Martin Scorsese bisserà la vittoria come miglior regista ottenuta nel 2007 con The Departed per il suo epico Killers of the Flower Moon, dato solo con 7,3% delle possibilità di vincere. Il film con DiCaprio e DeNiro potrà con molte probabilità “consolarsi” per il premio alla miglior attrice protagonista Lily Gladstone al momento di un soffio favorita sulla Emma Stone di Poor Things! Fanalino di coda per il capolavoro di Jonathan Glazer, La zona d’interesse (The Zone of Interest) quasi certamente già con l’Oscar da miglior film internazionale in mano, dato alla vittoria per la miglior regia con l’esigua percentuale del 6%. Se dunque Chris Nolan tornerà a Londra con l’Oscar per la regia sarebbe in assoluto la sua prima statuetta dopo 8 candidature “personali” complessive, di cui tre per Oppenheimer e due da regista, la precedente fu per Dunkirk nel 2018.