“Riprendiamoci la speranza, si può fare”. Dal palco de L’Aquila Alessandra Toddefresca di vittoria in Sardegna contro ogni pronostico – sale sul palco accanto a Luciano D’Amico per sostenere la sua candidatura con il “campo largo” alla presidenza della Regione Abruzzo. “Uniti, proprio come in Sardegna, possiamo battere questa destra“, ha detto Todde arrivata per il rush finale della campagna elettorale. Comizi di chiusura senza i leader nazionali per entrambi i candidati. A sostegno del meloniano Marco Marsilio, presidente della regione uscente, arrivano quattro governatori di destra: Francesco Acquaroli (delle Marche) e Francesco Rocca (del Lazio) di Fratelli d’Italia, la leghista Donatella Tesei (dell’Umbria) e il forzista Francesco Roberti (del Molise). C’è anche il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano che dal palco scalda i presenti: “L’Abruzzo non può tornare nelle mani dei comunisti“.

Il comizio del campo largo – “In nostri valori sono diversi dai loro”, ha detto Todde dal palco in piazza rivolgendo un appello anche alle persone che non hanno intenzione di andare a votare. “Vedrete che cambieranno le cose. Gli abruzzesi sono pronti per il cambiamento così come in Sardegna. Sono qui proprio per dire che bisogna crederci, veramente e fino all’ultimo voto. Questo cambiamento non ce lo regaleranno, ce lo prendiamo noi”, ha detto la neo presidente della Regione Sardegna che ha puntato il dito contro Giorgia Meloni: “La presidente del Consiglio viene qua a fare passerelle e teatrini per sostenere un presidente che la sua regione l’ha vista solo da lontano, io in Sardegna non parlerei di tre mari come ha fatto lui qua in Abruzzo”, ha detto Alessandra Todde citando il lapsus di Marsilio in Consiglio regionale nel 2021. D’Amico – candidato con il sostegno di Pd, M5s, Azione e gli altri partiti di sinistra – la ringrazia per la sua presenza: “Con il suo sostegno riusciremo a concludere nel migliore dei modi una campagna iniziata sei mesi fa”. “Ho iniziato questo incontro con l’Inno di Mameli . La patria è un valore che vogliamo recuperare, la patria l’abbiamo difesa noi con la brigata Maiella. Dalla destra, da questi signori non accettiamo lezioni“, ha aggiunto Luciano D’Amico. I due hanno chiuso il comizio cantando insieme “Bella Ciao”.

La chiusura del centrodestra – Poco dopo è iniziato il comizio di chiusura del candidato di centrodestra, Marco Marsilio, nella tensostruttura allestita alla Villa Comunale de L’Aquila. All’arrivo il governatore uscente ha lanciato un appello all’elettorato: “Non si può tornare ai tempi bui” ha detto Marsilio. Ad aprire l’evento sono stati i quattro presidente di Regione del Centro Italia. In prima fila anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Questa Regione non può tornare indietro, non può tornare nella palude del Pd, nelle mani dei comunisti. Diamo nome alle cose: sono comunisti“, ha detto il ministro dal palco. Il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, si è detto “convinto che l’Abruzzo deciderà di continuare sulla strada che cinque anni fa gli ha permesso di diventare protagonista in Italia e in Europa”. “Lazio e Abruzzo – ha detto invece Francesco Rocca – sono due regioni connesse, è importante collaborare, lavorare insieme. E questa sera non potevo mancare”. Marsilio, dopo avere ringraziato i colleghi presenti, ha attaccato gli avversari: “Noi tutti dovremmo tramare perché arriva la neo presidente della Sardegna? Qui siamo in cinque, noi siamo di più”, ha detto. “Li manderemo a dormire presto: all’una di notte saremo già con 10 punti di vantaggio e non recupereranno mai”, promette Marsilio chiudendo il comizio.

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