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Donald Trump e gli apprezzamenti per Adolf Hitler: “Ha fatto cose buone”. La (nuova) conferma in un libro

Donald Trump ha espresso in più di un’occasione la sua ammirazione per Adolf Hitler: “Ha fatto alcune cose buone”, ha sostenuto l’ex presidente americano. Lo conferma l’anchorman della Cnn Jim Sciutto nel suo nuovo libro in uscita “The return of great powers, riportando un serie di dichiarazioni di ex collaboratori del tycoon. In particolare Trump apprezzava di Hitler “la gestione dell’economia” e “la presa sui suoi generali”. Anticipazioni del libro pubblicate alla vigilia delle primarie in Georgia che potrebbero assegnare a Trump la matematica nomination repubblicana. Secondo quanto racconta il generale John Kelly (ex capo di gabinetto di Trump) al giornalista della Cnn, in una conversazione The Donald aveva apprezzato il dittatore non solo per le sue politiche economiche. “Lo considerava un tipo tosto, per questo lo ammirava”. Ad Hitler invidiava, tra l’altro, la “lealtà dei suoi generali” e il fatto che “li tenesse in pugno” e che non prendeva minimamente in considerazione i diversi tentativi di assassinio messi in atto dai suoi sodali.

In realtà non si tratta di una rivelazione inedita. A svelare la presunta ammirazione di Trump nei confronti di Adolf Hitler era stato il giornalista Michael Bender in un altro libro (Frankly, We Did Win This Election: The Inside Story of How Trump Lost) uscito nel luglio del 2021. Bender racconta gli stessi aneddoti sempre rivelati da John Kelly e facendo riferimento a una visita in Europa nel 2018, in occasione del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale. Liz Harrington, portavoce dell’ex presidente aveva smentito queste affermazioni. Kelly si dimise all’inizio del 2019 dopo solo 17 mesi e da allora è una voce critica nei confronti di Trump.

Della passione per il tycoon verso il dittatore si era parlato anche lo scorso dicembre quando, dopo che in un comizio aveva usato un’espressione riconducibile alla retorica nazista per attaccare i migranti, era rispuntata in un’intervista del 1990 all’ex moglie Ivana secondo la quale il marito aveva sul comodino un libro con i discorsi di Hitler intitolato il ‘Nuovo ordine’. La madre di Ivanka aveva rivelato inoltre che, all’epoca, quando qualcuno entrava nell’ufficio di Trump era solito “sbattere i tacchi, alzare il braccio e salutarlo con Heil Hitler'”. L’ex presidente aveva ovviamente subito preso le distanze sostenendo di non aver mai avuto i discorsi del fuhrer sul comodino e di non aver mai letto il ‘Mein Kampf’, salvo poi ribadire in tutti i comizi, anche negli ultimi, la famigerata frase “i migranti avvelenano il sangue degli Stati Uniti”.