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Ghali torna sul genocidio in Palestina e attacca: “Deluso da tanti artisti italiani, piegati dalla paura di essere tagliati fuori. Non immaginavo sarebbero rimasti in silenzio”

L'artista, con un lungo messaggio in arabo, in inglese e in italiano, è tornato sul tema che ha suscitato tanto scalpore dopo il Festival di Sanremo

di Andrea Conti

Ancora una volta Ghali fa sentire la sua voce proprio alla vigilia dell’inizio del Ramadan, il mese sacro per i musulmani che si terrà dall’11 marzo al 10 aprile. La tregua nella Striscia di Gaza non è stata possibile, i corridoi umanitari per spedire alla popolazione martoriata cibo e medicinali fanno fatica a resistere. La situazione è esplosiva. Per questo il cantante proprio sul palco del Festival di Sanremo 2024 ha posto in evidenza le difficoltà di migliaia di cittadine e cittadini a Gaza, tutti immersi in una guerra cruenta. Il nuovo messaggio condiviso dell’artista sui social in arabo, italiano e in inglese ha un titolo forte ed efficace: “Dove la politica strappa, gli artisti cuciono. Dove la politica alza i muri, gli artisti creano ponti. Ramadan Mubarak”.

“Nell’ultimo mese ho ricevuto migliaia di messaggi di supporto da persone che nel loro piccolo in questo paese hanno il coraggio di parlare. – ha scritto Ghali – Vedo insegnanti e bambini nelle scuole italiane finalmente parlare di quello che sta succedendo. Persone di pensiero politico completamente opposti ma uniti da questa causa. Usare la nostra voce per dire qualcosa contro lo sterminio di civili, compresi i bambini, in Palestina o per condividere le informazioni documentata da tutti i giornalisti che rischiano la vita e che l’hanno persa per mostrare al mondo questo massacro, è l’unica cosa che possiamo fare in questo momento”.

Poi l’affondo e l’amara constatazione: “Sono deluso da tanti artisti italiani che hanno la penna per dire qualcosa, da quelli francesi, e quelli inglesi, dalla gente della moda che ti guarda dalla testa ai piedi, dai finti attivisti affamati di fama. Tutti piegati dalla paura di essere tagliati fuori da qualcosa. Mi sono circondato per anni di persone che non mi immaginavo sarebbero rimaste in silenzio di fronte al genocidio in Palestina. Avete più soldi ora? Avete più like o follower? Avete più richieste di collaborazioni? Siete più cool e alla moda? Siete più liberi ora? Non credo, vi vedo fermi come prima ma con le maschere cadute, a penzoloni”.

Da qui una speranza: “Il mese di Ramadan sta arrivando ed è il momento giusto per vivere la gratitudine che ho per dio, per tutta la gente che in questo paese ha mostrato di saper stare dalla parte giusta e che grazie alla quale non mi sono sentito solo”. Ghali affida alla parte finale del suo messaggio un invito: “Non abbiate paura di essere voi stessi e della verità, non preoccupatevi del giudizio degli altri. Siate quello che siete perché è il dono più prezioso che vi è stato dato. Il momento in cui non vi sentire parte della massa è il momento più importante per la vostra evoluzione. Non fidatevi di chi vi dice che non siete abbastanza, che non siete cool, che non potete dire quello che pensate perché rischiate di perderci. Alla fine, non si perde mai ad essere se stessi e si risparmia solo tempo verso il grande passo”.

Intanto “Casa Mia” ha ottenuto la certificazione Disco di Platino. Dopo la doppietta di sold out a Milano (28 e 29 ottobre), si è aggiunta la data di Napoli, il 12 novembre al Palapartenope, mentre il Forum di Assago triplica con il nuovo show del 15 novembre.

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