Poco prima che nell’aula del Consiglio comunale di Milano iniziasse la discussione e la votazione per concedere, o meno, la cittadinanza onoraria a Julian Assange, davanti a Palazzo Marino è iniziato un presidio a favore del fondatore di Wikileaks, attualmente detenuto nel Regno Unito, in attesa della sentenza dell’Alta Corte inglese sulla richiesta di estradizione negli Stati Uniti, dove il giornalista rischia una condanna a 175 anni di carcere per aver rivelato una lunga serie di segreti di stato americani.

“Assange rischia 175 anni di prigione per aver detto la verità. È assurdo. Lo strumento di pressione (per impedire l’estradizione di Assange negli Stati Uniti ndr) è la concessione della cittadinanza onoraria, come hanno votato metà delle città d’Italia. Credo che Milano non possa essere dietro dal punto di vista della democrazia. Se non c’è libertà di stampa, non c’è democrazia”, ha spiegato Carlo Monguzzi, consigliere comunale di Europa Verde.

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