Per evitare domande sul passato, sulla separazione dei genitori quando lei aveva solo dieci anni e su quella chiacchierata relazione Tiphaine Auzière avrebbe potuto scegliere uno pseudonimo. Invece l’avvocata ora scrittrice ha deciso di pubblicare la sua opera prima con il vero nome
“Eravamo in un piccolo paese di provincia. Si sapeva tutto. Sentii un mucchio di critiche e commenti sulla differenza di età fra mia madre ed Emmanuel” racconta Tiphaine Auzière, figlia minore di Brigitte Macron, moglie di Emmanuel Macron e première dame di Francia. Ci voleva la pubblicazione di “Assises”, il suo primo lavoro da scrittrice (edito da Stock), perché Tiphaine Auzière, oggi avvocata di 40 anni, esprimesse per la prima volta pubblicamente un disagio tenuto dentro per tre decenni. Provocato dalle dicerie che circolavano all’epoca dell’inizio della relazione fra sua madre e il futuro Presidente francese. Non solo per lo scandalo di una donna sposata con figli che per un certo periodo ha una relazione clandestina. Ma perché la donna in questione, professoressa, ha 24 anni in più dell’uomo, allora un suo allievo di teatro.
Per evitare domande sul passato, sulla separazione dei genitori quando lei aveva solo dieci anni e su quella chiacchierata relazione – poi diventata una relazione coniugale – nella placida cittadina di Amiens a Nord di Parigi Tiphaine Auzière avrebbe potuto scegliere uno pseudonimo. Invece l’avvocata ora scrittrice ha deciso di pubblicare la sua opera prima con il vero nome. E con una sua foto ritratto in copertina con tanto di toga. “Il nome scatenerà interesse e repulsione. Alcuni adoreranno o detesteranno il libro solo perché sono ‘figlia di’. Ma mi sono detta che a un certo punto bisogna essere coraggiosi: pazienza se mi criticheranno, non mi nascondo e lo pubblico così”, ha rivelato l’autrice a una nota trasmissione radiofonica francese.
Di cosa parla “Assises”? Ispirato agli inizi della sua carriera, quando lavorava come legale d’ufficio a Boulogne sur Mer nel Nord della Francia, il libro affronta il dramma di chi subisce e denuncia abusi domestici. Fra i casi narrati nel romanzo ci sono anche quelli di una donna che si ribella e uccide il proprio carnefice e di una bimba vittima di incesto che tenterà faticosamente di ricostruirsi.
Ecco un estratto dalla scheda di presentazione: “Nel suo primo romanzo Tiphaine Auzière ci immerge nel cuore della giustizia, scompone il meccanismo dei procedimenti giudiziari. Ascoltiamo la risacca delle vite spezzate, entriamo nelle considerazioni a volte contraddittorie della memoria, infine mettiamo in discussione la nostra stessa posizione. Cosa avremmo fatto al loro posto?”. E ancora: “A volte dalla parte delle vittime, a volte dalla parte dei colpevoli. Ma il confine è così evidente?”.
La dedica, subito all’inizio, è a Macron: “A Emmanuel, che mi ha mostrato che nulla è impossibile”. Una frase significativa, un’attestazione di stima nata sin dai tempi del liceo, da quasi coetanei. Fra i due era cresciuto un rapporto di affetto e ammirazione soprattutto in ambito intellettuale. Tanto che quando Tiphaine ha prestato giuramento come avvocata, nel 2009, Emmanuel Macron era lì. Accanto ad André-Louis Auzière, il padre della donna scomparso nel 2019.
Insomma. Una famiglia atipica con una madre non sempre facile da difendere per via di quelle maldicenze antiche ma anche per quelle più recenti. Come l’insinuazione più volte ribadita sui social media che Brigitte sarebbe in realtà un uomo diventato donna. Un transgender. In un’intervista a Paris Match sulla storia della sua famiglia l’avvocata-scrittrice aveva già risposto descrivendole come fake news. Ciò che la fa infuriare è che ancora oggi le donne siano prese a bersaglio per il loro aspetto solo perché ricoprono un ruolo pubblico: “Chiunque può dire qualsiasi sciocchezza, ma poi ci vuole tempo per toglierla dalla rete”, si sfoga.
Lo stesso presidente francese, Emmanuel Macron, nel giorno della Festa internazionale della donna, ha denunciato “le false informazioni” che circolano sui social network circa il fatto che la moglie, Brigitte Macron, sarebbe una donna transgender, definendoli “scenari montati ad arte”. E ha specificato: “Contro questo machismo bisogna ricorrere al diritto, alla giustizia”.
Torniamo al romanzo che sta promuovendo in Francia Tiphaine Auzière e alle domande talvolta imbarazzanti altre volte di banale routine. “Ha fatto leggere a sua madre, che è un’insegnante di francese, il romanzo?”. “Certo. Brigitte Macron mi ha fatto il più grande complimento dicendomi che le era piaciuto molto e ammettendo anche di essere arrabbiata con se stessa per non aver riconosciuto il mio talento nella scrittura per tutti questi anni”. In questa riposta c’è una bella fierezza. Quel reciproco apprendere gli uni dagli altri, genitori e figli.