Tre decenni e un anno dopo aver ricevuto la sua prima nomination per l’indimenticabile interpretazione di Chaplin in Charlot, Robert Downey Jr. ha vinto il suo primo Oscar. Un premio che forse non è un punto di arrivo ma di completamento di una ripartenza dopo anni difficili e tormentati. Downey ha trionfato come miglior attore non protagonista per la sua interpretazione del contrammiraglio Lewis Strauss in Oppenheimer che ha incassato sette pesantissime statuette, comprese quella per la miglior regia a Christopher Nolan.
Si tratta della terza nomination agli Oscar per un attore veterano conosciuto come uno degli interpreti più versatili di Hollywood, ma la cui carriera è stata segnata da pesanti battute d’arresto comprese dipendenze da cui si è completamente ripreso. “Vorrei ringraziare la mia terribile infanzia”, ha detto Downey in un discorso scanzonato, facendo una pausa per le risate del pubblico, “e l’accademia, in quest’ordine”. Ha ringraziato anche sua moglie, Susan. “Mi hai amato di nuovo ed è per questo che sono qui“.
L’attore, che ha nel curriculum il Tony Stark di Iron man e Sherlock Holmes di Guy Ritchie, ha parlato apertamente della sua battaglia contro la tossicodipendenza. Nel suo documentario del 2022 “Sr.”, che rende omaggio al padre regista, ha rivelato di essere stato dipendente dalle droghe all’età di 8 anni. Una serie di arresti per accuse legate alla droga e un anno di prigione hanno seguito la prima nomination agli Oscar di Downey 30 anni fa, quando aveva 28 anni e sembrava essere il talento più fulgido del panorama degli anni ’90. L’attore ha detto recentemente a The View che è grato di non aver vinto nel 1993 come miglior attore per Chaplin, la statuetta fu assegnata al magnifico Al Pacino di Profumo di Donna. “Ero giovane e pazzo. Mi avrebbe dato l’impressione di essere sulla strada giusta“.