“Vieni avanti, creativo” era il titolo di una mia rubrica per La Stampa, che tradiva uno spirito eclettico e tentava di praticare un po’ di autoironia, anche nei confronti di chi frequenta il mondo dei “comunicatori” e dei “creativi”. Compito improbo, lo so. Comunque continuo a bazzicare l’ambiente e me stesso (a volte malvolentieri), anche se non mancano appuntamenti nei quali sento scorrere più energia: uno di questi è il Glocal Film Festival di Torino, grazie al Presidente di Piemonte Movie Alessandro Gaido e alla fresca Direttrice artistica Alice Filippi e (last but not least) ai tanti giovani che collaborano, partecipano e cercano una strada per farsi ascoltare e trasmettere valori che non siano solo quelli bollati, tanto in voga di questi tempi.
Il tema di quest’anno del Glocal Film Festival (dal 20 al 25 marzo) è “Origini”, perché si conosce bene l’importanza di mantenere salde radici per spiccare un volo “globale”, universale. Molte grandi storie nascono da fatti ed eventi “locali”, ma sono di enorme valore simbolico.
Ospite d’onore del festival – cortometraggi, documentari, omaggi, focus, approfondimenti, talk, masterclass – Carlo Verdone, da scoprire anche come fotografo, con una mostra al Polo del ‘900. Tra gli ospiti del Festival anche la sceneggiatrice e scrittrice Anna Pavignano, che ebbe un legame professionale e affettivo profondo con il grande Massimo Troisi: di lui parlerà lunedì 18 alla Mediateca Rai di Torino, con Bruno Voglino, Bruno Gambarotta, Fabrizio Dividi e Alessandro Gaido. Verrà proiettato il film di Raffaele Verzillo Massimo Troisi. Il mio cinema secondo me.
Il programma del Glocal Film Festival è online, permettetemi di segnalare anche un appuntamento a Mondovì, intitolato Cinema e letteratura: dal libro al film, il 15 marzo a Palazzo Fauzone, nel quale dialogherò con Anna Pavignano, Alice Filippi, il regista Davide Ferrario, il direttore della Film Commission Torino Piemonte Paolo Manera (modera Piero Dadone, giornalista de La Stampa). In serata verrà proiettato al Baretti il docufilm Umberto Eco. La biblioteca del mondo, di Davide Ferrario.
In tema di radici, lunedì 25 marzo al Cinema Massimo di Torino presenterò Diario persiano, un docufilm-reportage sull’Iran, su gente meravigliosa che Hegel definì il “primo popolo storico”, dalla cui millenaria civiltà deriva tanta della nostra cultura, “indoeuropea”, appunto.
Diario persiano nasce anche da un reportage pubblicato sulle pagine del Fatto, dopo un viaggio nell’ottobre 2022, in un momento di aspre tensioni: ero uno dei pochi occidentali presenti. Racconta il viaggio – da Tehran a Persepoli a Esfahan, da Yazd alla città santa di Qom, il “Vaticano” della Repubblica islamica – lungo i leggendari altipiani desertici dell’antica Persia, attraversati da Marco Polo e dalle carovane sulla Via della seta. Si interroga sulla condizione femminile e sui giovani, scoprendo un popolo spirituale e poetico, che sogna la libertà e fa i conti con una terra senza pace, strategica e gonfia di petrolio, di gas naturale, di risorse che alimentano gli appetiti a Est e a Ovest.
Qui c’è il trailer Diario Persiano per chi fosse interessato. Khodaya shod, dicono in farsi, a Dio piacendo. Con lui dobbiamo fare i conti, o con il Grande Stregone di cui parlava Henry Miller.