Crisi di consensi per Benjamin Netanyahu e la sua sopravvivenza come primo ministro è “a rischio“. È quanto rivela il rapporto annuale dell’intelligence statunitense sulle minacce alla sicurezza degli Usa. “L’opinione pubblica israeliana sta perdendo la fiducia nelle capacità di leader di Netanyahu da quando è iniziata la guerra a Gaza“, si legge nel rapporto. Le agenzie americane avvertono anche che si aspettano nelle prossime settimane “grandi proteste per chiedere le sue dimissioni e nuove elezioni“. “Un governo diverso e più moderato è uno scenario possibile“, viene evidenziato nel testo rilanciato dai media dello Stato ebraico.

“Israele faticherà a distruggere Hamas” – Secondo l’Ufficio del Direttore della National Intelligence americana, la maggior parte degli israeliani “sostengono la distruzione di Hamas” ma l’aumento delle vittime civili anche per fame e malattie a Gaza ha fatto aumentare lo scetticismo nei confronti di Netanyahu. Non solo: “Israele dovrà affrontare una dura resistenza armata di Hamas negli anni a venire” e “faticherà a distruggere l’organizzazione terroristica”, avvertono le agenzie americane. Nel report si afferma inoltre che Israele e Iran stanno tentando di adattare le loro azioni l’uno all’altro in modo da evitare un escalation del conflitto tra i due Paesi. “Riteniamo che la leadership iraniana non sia stata coinvolta nella pianificazione dell’attacco del 7 ottobre e che non avesse informazioni preliminari sull’attacco”, aggiunge il rapporto.

La denuncia: “Medici picchiati e umiliati da soldati israeliani” – Intanto almeno tre medici palestinesi a Gaza hanno riferito alla Bbc di essere stati bendati, detenuti, costretti a spogliarsi e ripetutamente picchiati dalle truppe israeliane dopo un raid sull’ospedale Nasser di Khan Yunis il 15 febbraio scorso. L’emittente britannica ha anche pubblicato sul suo sito un breve video ripreso il giorno successivo in cui si vedono numerose persone – apparentemente membri del personale medico dell’ospedale – in ginocchio, in mutande e con le mani dietro la testa detenute dalle forze israeliane davanti al pronto soccorso della struttura.

100 razzi lanciati dal Libano – Sul fronte della guerra circa 100 razzi sono stati lanciati in due riprese dal Libano verso le Alture del Golan, nel nord di Israele. Lo ha fatto sapere, citato dai media, l’esercito israeliano secondo cui si tratta di una delle maggiori raffiche partite dal Libano dall’inizio della guerra. Alcuni dei razzi – secondo la stessa fonte – sono stati intercettati dal sistema di difesa anti missili, mentre la maggior parte sono caduti in aree aperte. Al momento non si segnalano vittime. Il risposta, l’aviazione israeliana ha colpito 3 siti di lancio da cui sono partiti i razzi. Mentre la guerra prosegue senza sosta, la prima nave con 200 tonnellate di aiuti umanitari dell’Ong Open Arms ha lasciato martedì mattina il porto cipriota di Larnaca in direzione di Gaza. La missione era stata rinviata di un paio di giorni per “ragioni tecniche”. Il viaggio della nave della organizzazione non governativa spagnola viene usato come “progetto pilota” in vista dell’apertura di un corridoio marittimo umanitario annunciato nei giorni scorsi a Cipro dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

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