Torturato e costretto a confessare di essere tra gli autori della strage di Alcamo marina. Per questo motivo, per un duplice omicidio che non ha commesso, Giuseppe Gulotta ha trascorso 22 anni in carcere. E’ dedicata alla storia dell’ex operaio siciliano l’opera teatrale di Mana Chuma Teatro, titolata Come un granello di sabbia. Giuseppe Gulotta storia di un innocente. Già vincitore del premio della Critica 2019 ANCT e del premio selezione In-box Blu 2016, lo spettacolo andrà in scena per tre sere consecutive, dal 26 al 28 marzo al Salone Dini di PACTA dei Teatri a Milano.
L’opera racconta la drammatica vicenda di Gulotta, che all’età di 18 anni viene arrestato insieme ad altri tre amici e costretto a confessare l’omicidio di due carabinieri avvenuta ad “Alkamar“, una piccola caserma sulla frazione balneare di Alcamo, in provincia di Trapani. I quattro giovani non hanno niente a che vedere con quell’inspiegabile strage, ma per far calare il silenzio sul duplice omicidio serve un capro espiatorio, uno qualsiasi. Per questo motivo entrano in scena Gulotta e gli altri tre (Giuseppe Vesco, Gaetano Santangelo e Vincenzo Ferrantelli), studenti lavoratori senza mezzi economici e culturali, privo di una rete di conoscenze e protezione.
Condannato per la strage, Gulotta ha vissuto 22 anni in carcere da innocente e 36 anni di calvario con la giustizia italiana. Non è mai fuggito, ha lottato a testa alta, restando lì come un granello di sabbia all’interno di un enorme ingranaggio. Fino al processo di revisione, il decimo di una lunga serie, ostinatamente cercato e ottenuto, che nel 2012 lo ha definitivamente assolto. L’opera è interpretata da Salvatore Arena, unico attore sul palco, il testo dello stesso Arena e di Massimo Barilla, musiche originali di Luigi Polimeni, scenografia di Aldo Zucco e disegno luci di Stefano Barbagallo.