Un’ammenda ma anche l’esclusione dalle coppe. È ampio lo spettro dei rischi corsi dal Milan se la procura federale e l’Uefa dovessero attivarsi in seguito all’inchiesta della procura sulla vendita del club – ritenuta fittizia – da parte di Elliott in favore di Gerry Cardinale. Se le ipotesi dei magistrati milanesi – che martedì hanno perquisito la sede del club – dovessero concretizzarsi, la società potrebbe finire al centro di due procedimenti da parte di Figc e dell’organismo di Nyon.

Sul piano federale, la materia è trattata dagli articoli 31 e 32 del codice di giustizia sportiva che abbraccia le violazioni di natura economico-gestionale. In base alle ipotesi accusatorie il Milan avrebbe eluso le norme secondo cui la federazione svolge funzioni di controllo sulle società professionistiche e su ogni passaggio di proprietà, rappresentando una realtà che – allo stato – gli inquirenti ritengono falsa. La violazione dell’articolo 32, a seconda della gravità del caso, prevede da un’ammenda alla penalizzazione in classifica di uno o più punti.

Ma non è finita qui. Perché l’articolo 5 del regolamento Uefa vieta a una società di avere il controllo su più club. Se la cessione risultasse fittizia, il fondo Elliott si sarebbe ritrovato a gestire in contemporanea il Milan e il Lille, entrambe impegnate in competizioni europee. La vicenda potrebbe quindi finire anche all’attenzione dell’organismo che governa il calcio europeo, con una possibile esclusione di entrambe le società dalle coppe continentali.

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