Non si ferma l’epidemia di Dengue in Brasile. Secondo gli ultimi dati diffusi dal ministero della Salute, sono 391 le morti confermate causate quest’anno dall’infezione veicolata dalle zanzare, mentre su altri 854 decessi sono in corso indagini. A livello nazionale i casi sospetti segnalati superano ormai il milione e mezzo (1.583.183), di cui 12.652 gravi. Il tasso di incidenza della Dengue in Brasile è pari a 757,5 casi ogni 100mila abitanti. In 9 stati del Paese sudamericano è stata dichiarata l’emergenza sanitaria. Anche la sindrome da infezione congenita per il virus della zika, secondo dati ufficiali, ha rialzato la testa nel 2023, con 1.035 casi, il dato più alto dal 2019. A febbraio era stato il Perù a dichiarare l’emergenza e diversi casi sono stati segnalati anche in Argentina.
I provvedimenti in Italia – Per quanto riguarda l’Italia nei giorni scorsi a un mese dalla prima circolare che alzava l’allerta in porti e aeroporti, è stata annunciata una seconda circolare del ministero della Sanità da parte della direzione della Prevenzione. L’obiettivo è una stretta sui controlli da parte del personale Usmaf-Sasn, gli Uffici di sanità marittima aerea e di frontiera, per intensificare la caccia alla zanzara (Aedes aegypti) ed evitare che la febbre Dengue circoli intensamente in Italia.
Particolare attenzione dovrà essere prestata alle disinsettazioni degli aeromobili e delle navi, anche quelle da crociera. Tra le tante ipotesi, si starebbe lavorando anche alla sperimentazione di un test rapido in aeroporto per chi arriva da zone a rischio. La febbre Dengue, o semplicemente “Dengue”, è una malattia infettiva tropicale, trasmessa all’uomo dalla puntura di zanzare. La Dengue, in genere, ha dei sintomi simil-influenzali ma a volte può manifestarsi in una forma grave, chiamata Dengue emorragica, che può essere mortale.
La malattia e i casi italiani – Di origine virale, la malattia è causata dal virus dengue che appartiene al gruppo degli Arbovirus, ossia trasmessi all’uomo da insetti. Si tratta di una malattia infettiva non contagiosa perché, anche se l’uomo è il principale ospite, non si ha contagio diretto tra esseri umani, ma la trasmissione da persona a persona è possibile solo attraverso gli insetti (artropodi) vettori. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni e viene quindi prelevato e trasmesso ad altri individui tramite la puntura di zanzara. L’aumento delle misure preventive va di pari passo con i contagi, infatti nel 2023 sono stati registrati in Italia 362 casi, ottantadue dei quali autoctoni. “Nel 2024 nel territorio nazionale sono stati identificati, al 21 febbraio 2024, 48 casi confermati di Dengue, tutti importati. Alla luce della panoramica illustrata, non posso che ribadire che la situazione in Italia oggi non risulta allarmante“, aveva detto il ministro della Salute Orazio Schillaci lo scorso 22 febbraio al Senato durante una interrogazione sul tema Dengue.