E’ morto il 78enne Paul Alexander. Conosciuto anche come ‘l’uomo dal polmone d’acciaio‘, Paul aveva trascorso ben 70 anni della sua vita confinato in un marchingegno (il ‘polmone d’acciaio’) che gli ha permesso di vivere. Il destino di Paul è cambiato drammaticamente nel 1952, quando ha contratto la poliomielite a Dallas, in Texas, rimanendo paralizzato dal collo in giù. Limitato a muovere solamente la testa, il collo e la bocca, i medici l’hanno mantenuto in vita grazie a un polmone d’acciaio, un’apparecchiatura che lo ha supportato per sette decenni.
“In tutti questi anni Paul è andato al college, è diventato avvocato e autore di pubblicazioni. La sua storia ha viaggiato in lungo e in largo, influenzando positivamente persone in tutto il mondo. Paul è stato un modello incredibile che continuerà a essere ricordato. Paul, ci mancherai ma sarai sempre ricordato. Grazie per aver condiviso la tua storia con noi”, si legge su GoFundMe. Il fratello di Alexander, Philip, ha espresso la sua gratitudine per il sostegno ricevuto in questi anni: “Sono così grato a tutti coloro che hanno donato qualcosa per la raccolta fondi di mio fratello. Gli ha permesso di vivere i suoi ultimi anni senza stress. Pagherà anche il suo funerale in questo momento difficile. È assolutamente incredibile leggere tutti i commenti e sapere che così tante persone sono state ispirate da Paul. Sono così grato”, ha detto.
La poliomielite può provocare gravi danni al sistema nervoso, portando alla paralisi muscolare e ad altre complicazioni. Il picco di casi di polio negli Stati Uniti risale al 1952, mentre in Italia nel 1958, con migliaia di persone colpite. L’ultimo caso documentato negli States risale al 1979 e in Italia al 1982.