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Putin torna a minacciare: “Se necessario siamo pronti alla guerra nucleare. Invieremo truppe al confine con la Finlandia”

Putin torna a minacciare l’Occidente prospettando lo scenario di una guerra atomica. Lo ha fatto durante un’intervista rilasciata all’emittente Rossiya 1 e all’agenzia Ria Novosti in cui ha parlato della preparazione della Russia ad affrontare uno scenario nucleare, pur esprimendo la speranza che tale eventualità non si verifichi mai. Lo aveva già fatto nel suo discorso alla nazione del 29 febbraio scorso e adesso torna a rimarcare i concetti. E si dice pronto a schierare le truppe lungo il confine con la Finlandia.

“Se minacciati siamo pronti”. Potrebbe riassumersi così la posizione di Putin sull’ipotesi di un’escalation nucleare: il presidente russo ha ribadito che, sebbene la Russia disponga della capacità tecnico-militare per una guerra nucleare, l’uso di tali armi di distruzione di massa potrebbe avvenire “solo in caso di minacce esistenziali per lo Stato russo”. “Le armi sono fatte per essere utilizzate, ma ci regoliamo su principi ben definiti. Non vedo necessità di ricorrere a armi di distruzione di massa. Questa opzione non rientra nei nostri piani. Non c’è mai stata questa necessità”, ha sottolineato.

“Se la nostra statualità, sovranità o indipendenza fossero minacciate, siamo pronti ad agire. La nostra dottrina lo prevede, e non abbiamo modificato questa politica”, ha paventato Putin, aggiungendo però che tale estrema misura sarebbe contemplata solo in caso di minacce esistenziali per lo Stato russo. Sul fronte dei test nucleari, il presidente russo non ha escluso che se gli Usa conducono test nucleari la Russia possa fare lo stesso: “Se gli Stati Uniti dovessero procedere con tali test, potremmo considerare di fare altrettanto“, ha concluso.

Vladimir Putin ha fatto sapere anche che intende schierare le sue truppe lungo il confine con la Finlandia. Il leader russo ha criticato l’adesione della Finlandia e della Svezia alla Nato, affermando che “questo è (stato) un passo assolutamente privo di significato (per la Finlandia e la Svezia) dal punto di vista della tutela dei propri interessi nazionali“. E ha aggiunto: “Non avevamo truppe lì (al confine finlandese), ora ci saranno. Non c’erano sistemi di distruzione lì, ora appariranno”. “Gli Stati che dicono di non avere linee rosse verso la Russia devono capire che la Russia non avrà linee rosse verso di loro”, ha aggiunto Putin.

Sul fronte della guerra in Ucraina per Putin la sua volontà di negoziare rimane aperta, ma con precondizioni basate sulla situazione attuale. Il presidente russo ha evidenziato l’importanza di colloqui, con l’obiettivo di assicurare garanzie di sicurezza per Mosca, piuttosto che per interrompere temporaneamente il riarmo di Kiev: “Non intendiamo che i negoziati siano una pausa per il riarmo. Cerchiamo un dialogo serio che offra garanzie di sicurezza per Mosca”, ha detto. La presenza di contingenti militari della Nato in Ucraina “non cambierà la situazione sul campo di battaglia, come non la cambia la fornitura di armi” a Kiev, ha assicurato.

Un passaggio dell’intervista è stato dedicato anche alle elezioni negli Stati Uniti, per precisare che la Russia non ha nulla a che fare con le tornate elettorali degli altri Paesi. “Non interferiamo in alcun modo in nessuna elezione e, come ho detto molte volte, lavoreremo con qualsiasi leader al quale l’elettorato americano farà affidamento”, afferma Putin a pochi giorni dal suo strano endorsement a Biden. Il leader russo ha rivelato che Donald Trump, da presidente, lo aveva rimproverato per aver “simpatizzato” con l’attuale presidente democratico Usa. “Nell’ultimo anno del suo lavoro come presidente, il signor Trump, oggi candidato presidenziale, mi ha rimproverato di simpatizzare con Biden… mi ha chiesto in una delle conversazioni: vuoi che vinca ‘Sleepy Joe‘?” Ha detto Putin. “E poi, con mia sorpresa, hanno iniziato a perseguitarlo perché lo avremmo sostenuto come candidato. Beh, è una sorta di completa assurdità”, ha concluso Putin.