L’ultima vittima si chiamava Gianfranco Conte, aveva 37 anni e due figlie. È stato schiacciato da una bobina staccatasi da un carro ponte nello stabilimento della multinazionale Jindal Films a Brindisi. Poche ore prima era toccato a un operaio di 59 anni morire mentre lavorava in una falegnameria a Tiarno di Sopra, in Trentino: ucciso da un muletto. Solo martedì sera, un ragazzo di 26 anni di Volla, in provincia di Napoli, era morto schiacciato da un macchinario nello stabilimento della Laminazione Sottile a San Marco Evangelista, in provincia di Caserta. Si chiamava Giuseppe Borrelli e lavorava da precario, riassunto poche settimane fa con un contratto in staff leasing nell’azienda che lavora alluminio.
Nella prima mattina del 12 marzo, a perdere la vita era stato un operaio di 43 anni, di origine albanese, che è morto cadendo dal tetto di un capannone nel Bresciano dove, secondo una prima ricostruzione, stava installando alcuni pannelli termici. Dopo i richiami del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha parlato di “scandalo intollerabile” e il monito della prima presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano, in apertura dell’anno giudiziario per la quale “non è tollerabile che si continui a morire a causa del lavoro”, poco o nulla è cambiato. Così adesso si fermano i lavoratori, chiedendo a gran voce interventi concreti per fermare la strage sul lavoro.
Alla Laminazione Sottile hanno incrociato subito le braccia, già martedì sera, proseguendo lo sciopero mercoledì. E giovedì si fermeranno tutti i metalmeccanici della provincia di Caserta per ricordare che la morte di Borrelli non è stata una “tragica fatalità” ma la conseguenza “di un sistema profondamente sbagliato, anteponendo il profitto al valore della vita”, hanno attaccato Fiom, Fim e Uilm chiedendo con “insistenza l’investimento di risorse per rafforzare e migliorare un sistema di prevenzione garantendo la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro”.
Hanno alzato la voce anche a Brindisi dopo il decesso di Conte: “È finito il tempo del cordoglio e delle frasi di circostanza, è il momento delle misure forti, concrete. Questa strage va fermata”, hanno incalzato Gianni Ricci, segretario generale della Uil di Puglia, e Fabrizio Caliolo, coordinatore territoriale della Uil di Brindisi chiedendo “una reazione forte” da parte delle istituzioni per fermare la “pericolosissima deriva”. E la Cgil, con il segretario brindisino Antonio Macchia, parla di “crisi profonda” e ritiene necessaria una “intensificazione dei controlli” sui luoghi di lavoro. Che da Nord a Sud, a partire da gennaio, sono già stati funestati da decine e decine di morti sul lavoro. Nelle fabbriche, in cantieri e capannoni, durante ristrutturazioni e riparazioni. Ecco un elenco esaustivo, ma non completo, di una strage che continua.
11 GENNAIO, VALFABBRICA (PERUGIA) – Un operaio di 49 anni è morto travolto dal terreno di uno scavo ceduto mentre era impegnato nei lavori per la sostituzione delle tubature dell’acquedotto a Valfabbrica, in provincia di Perugia. L’incidente mortale è avvenuto intorno alle 9.
15 GENNAIO, ATESSA (CHIETI) – Un operaio 47enne è morto ad Atessa, in provincia di Chieti, mentre era al lavoro in uno stabilimento metalmeccanico della Val di Sangro. Secondo una prima ricostruzione, l’operaio era alle prese con una pressa e sarebbe stato colpito, all’altezza del tronco da un tubo.
19 GENNAIO, JESI (ANCONA) – Un operaio è morto nello stabilimento della Cnh di Jesi, in provincia di Ancona dopo essere precipitato dal tetto. L’uomo era impegnato nella manutenzione della copertura del tetto.
19 GENNAIO, RAPAGNANO (FERMO) – È morto avvolto dalle fiamme Paolo Mariani, artigiano di 62 anni, mentre stava lavorando nel laboratorio sotto la propria abitazione in via Santa Marina, a Rapagnano, in provincia di Fermo. L’uomo stava lavorando nel suo laboratorio quando, per cause ancora in corso di accertamento, è esplosa la bombola della fiamma ossidrica innescando l’incendio nel quale è deceduto.
21 GENNAIO, LONATO DEL GARDA (BRESCIA) – Un uomo di 52 anni è morto carbonizzato nella acciaieria Feralpi di Lonato del Garda, nel bresciano, mentre movimentava del materiale incandescente. La tragedia poco dopo le 5 del mattino, quando l’operaio di una ditta esterna stava manovrando una pala meccanica e avrebbe rovesciato il materiale incandescente sul mezzo che ha preso fuoco.
24 GENNAIO, MACCARESE (ROMA) – Un operaio è morto in un incidente sul lavoro nel comune di Maccarese, in provincia di Roma. La vittima, un 30enne stava lavorando per effettuare un intervento di riparazione ad una gru, quando si è staccata dal camion e lo ha schiacciato.
25 GENNAIO, CASTEL CAMPAGNANO (CASERTA) – Un operaio è morto nel casertano a causa del ribaltamento del suo trattore. È accaduto a Castel Campagnano, dove a perdere la vita è stato un cittadino romeno 48enne, da tempo residente a Formicola (Caserta). Stando a una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo era alla guida di un trattore che, per cause ancora da chiarire, si è ribaltato.
26 GENNAIO, CAGLIARI – Un operaio di 50 anni è morto, schiacciato tra due rimorchi, al porto Canale, il porto industriale di Cagliari. Il dramma è avvenuto nel comparto gestito dalla Grendi. Inutili, purtroppo, i soccorsi del personale medico del 118.
29 GENNAIO, BUDDUSÒ (SASSARI) – Tragico incidente sul lavoro nelle prime ore del pomeriggio a Buddusò, in Gallura. Sergio Vannini, operaio di 63 anni originario di Bono, nel nuorese, ha perso la vita cadendo dal tetto di un capannone in una azienda agricola alla periferia del centro gallurese.
30 GENNAIO, CHIARI (BRESCIA) – Joao Rolando Lima Martins, operaio 51enne di origini portoghesi, è morto travolto da un treno alta velocità Italo diretto a Napoli, a ridosso della mezzanotte, a Chiari, in provincia di Brescia.
30 GENNAIO, TRENTO – Roberto Conci, elettricista di 46 anni di Vallelaghi, in Trentino, è morto a seguito di un infortunio sul lavoro successo il 17 gennaio a Gorizia. L’artigiano, secondo una prima ricostruzione dell’incidente, era caduto da una scale mentre stava effettuando dei lavori di manutenzione al poligono di tiro dei carabinieri. Conci, immediatamente soccorso, era stato ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di Gorizia e poi trasferito nel reparto di rianimazione di Trieste.
1 FEBBRAIO, FERRARA – Un 59enne è morto, questa mattina, mentre stava lavorando nell’area golenale del Po, a Guarda Ferrarese, in provincia di Ferrara, durante l’attività di abbattimento e rimboschimento pioppi dell’area. Secondo quanto ricostruito finora, l’uomo è stato investito e schiacciato da un furgone, probabilmente con la cisterna. Sono in corso le indagini per chiarire la causa dell’incidente che, secondo le prime ipotesi, potrebbe essere dovuto a un investimento o al ribaltamento del mezzo. All’arrivo dei soccorsi del personale del 118, per l’uomo, morto sul colpo, non c’è stato più nulla da fare.
6 FEBBRAIO, MILANO – Un operaio di 65 anni è morto dopo essere caduto da un’altezza di 27 metri. L’incidente sarebbe avvenuto nel corso delle operazioni di montaggio di una gru. Immediati i soccorsi: il 65enne è stato trasportato da personale del 118 in ospedale a Rivoli, dove è morto a causa dei numerosi traumi. Sul posto, oltre ai carabinieri della locale Stazione, anche personale dello S.PRE.S. dell’ASL TO3. Accertamenti in corso.
9 FEBBRAIO, PARMA – Un operaio di 67 anni è morto dopo essere stato travolto da un camion in manovra in una azienda di logistica di Parma. L’uomo è morto sul colpo, inutili i tentativi di rianimarlo.
14 FEBBRAIO, MONTEFORTE (AVELLINO) – Un uomo di 35 anni è morto all’interno di un deposito farmaceutico, a Monteforte Irpino, in provincia di Avellino. Secondo una prima ricostruzione il 35enne, magazziniere presso la medesima struttura, durante il recupero di materiale da uno scaffale alto circa 3 metri, per cause in corso di accertamento ha perso l’equilibrio ed è caduto al suolo.
14 FEBBRAIO, NOVI DI MODENA (MODENA) – In un cantiere di via Milano, a Novi di Modena, un uomo di 70 anni è precipitato dal tetto del capannone su cui stava lavorando e a causa dell’incidente ha perso la vita.
16 FEBBRAIO, FIRENZE – È di 5 morti e 3 feriti il bilancio dell’incidente nel cantiere in via Mariti a Firenze dove sono crollati i piloni principali della struttura che stavano costruendo. Gli operai stavano lavorando alla realizzazione del nuovo supermercato Esselunga quando i pilastri di cemento armato sono caduti, facendo crollare il solaio.
16 FEBBRAIO, CAMPOLASTA (BOLZANO) – Poco prima delle 20 a Campolasta, in Val Sarentino, un contadino è rimasto ucciso dopo essere rimasto schiacciato dall’escavatore sul quale stava lavorando su un pendio sotto al maso Pronger.
16 FEBBRAIO, FRASCINETO (COSENZA) – Un operaio di 55 anni, di origini albanesi, è morto schiacciato da una lastra di cemento mentre stava montando dei pannelli solari nei capannoni di una ex cantina sociale a Frascineto, in provincia di Cosenza.
19 FEBBRAIO, NAPOLI – Un uomo di 35 anni è stato portato già privo di vita al pronto soccorso dell’ospedale Villa dei Fiori nella mattina a Napoli. Secondo una prima ricostruzione, ancora al vaglio degli investigatori, l’uomo sarebbe precipitato da circa tre metri di altezza durante alcuni lavori di ristrutturazione ad Afragola.
22 FEBBRAIO, PRATOLA SERRA (AVELLINO) – Domenico Fatigati, 52 anni, è morto durante un intervento su un macchinario all’interno dello stabilimento FCA Stellantis di Pratola Serra, in provincia di Avellino.
24 FEBBRAIO, OLBIA (SASSARI) – Un operaio di 43 anni, cittadino kossovaro, è morto in un cantiere edile di via Londra a Olbia, in provincia di Sassari.
25 FEBBRAIO, CASTELNUOVO SCRIVIA (ALESSANDRIA) – Un operaio è stato investito e ucciso sulla A7, all’altezza di Castelnuovo Scrivia, nell’Alessandrino. Sul posto sono immediatamente intervenuti i soccorritori del 118 ma nonostante le manovre di rianimazione l’operaio è deceduto.
27 FEBBRAIO MOSCIANO SANT’ANGELO (TERAMO) – Un uomo di 66 anni, originario di Cesena, ha perso la vita ieri in tarda serata schiacciato dalla motrice di un camion nel piazzale di uno stabilimento a Mosciano Sant’Angelo, in provincia di Teramo. Secondo una sommaria ricostruzione dell’incidente, sembra che l’uomo stesse attraversando il piazzale ed è stato travolto dal camion, guidato da un collega autotrasportatore che non si sarebbe accorto di lui. Per recuperare il corpo è stato necessario l’impiego di una gru. Vittima e autista sono dipendenti della stessa ditta di autotrasporto.
27 FEBBRAIO, STORNARA (FOGGIA) – Incidente mortale sul lavoro nella mattinata in una zona di campagna a Stornara, in provincia di Foggia: a perdere la vita un ragazzo di 23 anni. Stando a quanto si apprende, il giovane sarebbe rimasto schiacciato dal peso del terreno franato dopo l’esecuzione di uno scavo. Erano in corso di esecuzione lavori per la messa in opera di un impianto di irrigazione. Inutili i soccorsi.
7 MARZO, SASSARI – Un agricoltore di 59 anni, Pierpaolo Bacciu, è morto schiacciato dal trattore mentre lavorava nella campagne fra Nughedu San Nicolò e Pattada, nel nord Sardegna. Secondo i primi riscontri dei carabinieri della Compagnia di Ozieri, l’uomo stava lavorando per conto terzi in un podere in una zona molto impervia quando il trattore si è ribaltato, schiacciandolo.
9 MARZO, EBOLI (SALERNO) – A Eboli, in provincia di Salerno, un operaio di 27 anni, di origine indiana, è rimasto folgorato mentre scaricava merce da un rimorchio. Secondo quanto ricostruito, il carro gru avrebbe urtato i cavi dell’alta tensione. Il fatto è avvenuto in un piazzale sulla strada provinciale 30.
10 MARZO, VILLASIMUS (SARDEGNA) – Aveva 28 anni la vittima di un incidente stradale a Villasimius, nel sud Sardegna. Alessio Cireddu era stato assunto in uno dei tanti locali della zona solo qualche giorno prima e la notte dell’incidente stava rientrando a casa da lavoro ma ha perso il controllo dello scooter e si è schiantato fra i cespugli a ridosso della strada.
12 MARZO, CARPANEDOLO (BRESCIA) – Incidente mortale sul lavoro a Carpenedolo, nel Bresciano. Vittima un operaio di 43 anni, di origine albanese, che è morto cadendo dal tetto di un capannone dove, secondo una prima ricostruzione, stava installando alcuni pannelli termici. Fatale la caduta da un’altezza di circa 10 metri: l’uomo è morto sul colpo.