Sono 18 gli indagati per diffamazione nei confronti di Andrea Papi, il giovane di 26 anni ucciso dall’orsa Jj4 mentre correva sui sentieri del monte Peller, in valle di Sole, in Trentino, nell’aprile 2023. La Procura di Trento ha chiuso le indagini aperte dopo la denuncia dei genitori del giovane dopo che sui social si erano scatenati i commenti sulla morte del 26enne. “La famiglia ritiene ora di dover tutelare la memoria di Andrea richiedendo all’autorità giudiziaria di verificare la correttezza o meno di ogni singolo commento postato in rete da coloro che, senza rispetto alcuno per la memoria di Andrea, lo descrivono nei modi più beceri. La famiglia Papi, che ama gli animali e la natura, ha sempre chiesto rispetto e giustizia per sé e per Andrea”. È quanto si legge nella nota diffusa ad un mese dalla morte del giovane.

Per i famigliari – il padre Carlo, la madre Franca, la sorella Laura e la fidanzata Alessia – l’odio riversato è stato come “un secondo dolore derivato dalla moltitudine di commenti aggressivi, sconsiderati e denigratori della memoria di Andrea“, che, a detta di genitori, sorella e fidanzata, “muore per la seconda volta, vittima ora non tanto dell’orso ma dei leoni da tastiera”. La famiglia aveva anche preso le distanze “da chi estremizza l’esigenza di tutela degli animali a discapito del rispetto per la vita umana, strumentalizzando le loro dichiarazioni e colpevolizzando il comportamento di Andrea“.

Tra gli indagati c’è anche Daniela Martani – ex hostess di Alitalia e concorrente del Grande Fratello, personaggio televisivo e radiofonico che in un post datato 10 aprile 2023 metteva in dubbio la ricostruzione della vicenda – che ha replicato su Facebook. “Sono stata denunciata dalla famiglia di Andrea Papi, il ragazzo ucciso dall’orsa (?) per aver espresso un parere che metteva in dubbio la veridicità della questione, una follia. Insieme a me sono state denunciate altre 18 persone. Ormai la denuncia per diffamazione è diventata un’arma per intimidire chi contesta o ha una visione diversa dei fatti. Chiunque sia stato denunciato, mi contatti, ho già messo in piedi una strategia legale con il mio avvocato che può difenderci in blocco”, ha scritto in un post

Secca e tempestiva la risposto su Facebook di Alessia Gregori, fidanzata di Andrea: “Adesso chiede solidarietà, invece sarebbe necessario collegare il cervello prima di parlare, invece che piangere sul latte versato. Adesso è ora di pagare tutto il dolore che avete causato, tu e tutti gli altri“. “Continuiamo a ricevere offese gratuite. Siamo stanchi. Mio figlio non ha fatto nulla di male e non merita tutto questo. Stava semplicemente passeggiando nei boschi” sono le parole del padre di Andrea dopo la chiusura delle indagini della procur. “Questo accanimento continuo ci sta mettendo a dura prova – ha aggiunto – È come se Andrea, l’unica vera vittima di questa storia, venisse ucciso una seconda volta. Ora aspettiamo una vera giustizia in ambito penale, ovviamente nei confronti di coloro che si sono lasciati sfuggire il progetto di reintroduzione dell’orso in Trentino senza far nulla per tutelarci dai pericoli”.

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