Una sentenza della Corte di Giustizia Europea ha obbligato il ministero dell’Istruzione e del Merito ad attribuire la Carta del docente con la quale acquistare libri, entrare ai musei, alle mostre o andare al cinema, anche ai docenti precari ma nonostante questo, migliaia di docenti a tempo determinato che hanno vinto ricorsi, non hanno visto alcun accredito sul borsellino elettronico né delle annualità dovute né di quella in corso. L’ennesimo pasticcio burocratico all’italiana sta impedendo a maestri e professori il riconoscimento di un loro diritto. La vicenda risale a due anni fa quando l’Ue ha giudicato discriminatoria la mancata attribuzione del bonus ai docenti con un contratto in scadenza al 30 giugno o al 31 agosto. Da quel giorno il ministero è stato seppellito da una valanga di ricorsi, che continuano a crescere: se si contano solo le sentenze a favore dei precari ottenute grazie all’Anief si parla di duemila pronunciamenti ma altri diecimila ricorsi stanno per essere presentati attraverso i legali del sindacato presieduto da Marcello Pacifico.

Sul sito del dicastero di viale Trastevere a giugno 2023 è comparso un annuncio che invita i docenti che hanno ottenuto una sentenza favorevole ad inviarla alla direzione generale del personale della scuola attraverso la casella dgpersonalescuola@postacert.istruzione.it , indicando il proprio codice fiscale e le annualità riconosciute. Nell’annuncio si precisa che “Il ministero dell’Istruzione e del Merito, una volta esaminata la richiesta, la inoltrerà a Sogei che provvederà ad accreditare sul borsellino elettronico le annualità dovute al docente”.

Chi è Sogei? La Società generale d’informatica che opera nel settore dell’Ict, controllata al 100% dal ministero dell’Economia e delle Finanze. E così agevolare il passaggio tra viale Trastevere e via Venti Settembre che avrebbe dovuto essere automatico. Sul sito non è precisato quanto tempo occorra al ministero per “esaminare la richiesta”, né quanto tempo impiegheranno gli uffici diretti da Giuseppe Valditara per inoltrare il tutto a Sogei e tanto meno entro quanto tempo quest’ultima provvederà ad accreditare sul borsellino elettronico le annualità dovute al docente. Fatto sta che, nonostante siano trascorsi ormai nove mesi, i precari non hanno ancora novità. Da quanto ilfattoquotidiano.it è stato in grado di ricostruire, da viale Trastevere hanno già trasmesso il tutto a Sogei ma è lì che pare essersi inceppata la procedura.

A soffiare sul collo del governo sono ora i sindacati. In primis il segretario della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile che a ilfattoquotidiano.it dice: “Si tratta dell’ennesima penalizzazione nei confronti dei precari. La legge 103/2023, conosciuta come legge anti-infrazioni, avrebbe dovuto intervenire sulle procedure della Commissione Europea per il mancato riconoscimento della carta docente a tutti i precari. Tuttavia, il Governo ha finanziato il bonus solo per i docenti di ruolo con contratto fino al 31 agosto, ignorando tutti gli altri precari e causando un elevato contenzioso. Le sentenze si accumulano, ma il ministero fatica nell’esecuzione e continua a procrastinare senza cercare soluzioni al problema generando duplicati procedimenti giudiziari. Chiederemo l’esecuzione forzata delle sentenze per tutelare il personale interessato e costringere il ministero a intervenire, per evitare responsabilità penali e contabili”. Un pressing che è pronta a fare anche la segretaria della Flc Cgil, Gianna Fracassi: “È una questione che dovrebbe andare in “automatico ” ma che, invece, trattata burocraticamente, si scarica infine sulle lavoratrici e sui lavoratori. Modalità lente e inefficienti che come sempre colpiscono il personale che più avrebbe bisogno di cura e attenzione. Una vicenda su cui sarebbe doveroso mettere la parola fine”. L’unica speranza arriva dal presidente dell’Anief, Pacifico: “Abbiamo chiesto al ministero dell’Istruzione di adeguare il sistema e di sbloccare la situazione; ci hanno risposto che entro fine mese provvederanno”.

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