Il maremoto? “Da approfondire”, perché pare non sia un pericolo previsto dal progetto definitivo del Ponte sullo Stretto. È quello che emerge dal documento del comitato scientifico, consegnato assieme alla relazione di aggiornamento ai ministeri competenti, ai Comuni, alle Regioni, al Wwf e al parlamentare dell’Alleanza Verdi-Sinistra Angelo Bonelli, che in Aula alla Camera ha incalzato il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, nel question time alla Camera. La relazione dei 9 esperti del comitato, nominato dal governo, è lunga 53 pagine: dentro c’è l’approvazione all’unanimità del progetto ma si trova anche una serie di raccomandazioni che svelano come moltissimi valori per la stabilità dell’opera siano ancora da analizzare o approfondire (come sul vento e sul sisma), oltre al dato mancante che è quello sulla pericolosità del maremoto. Una serie di studi, analisi e verifiche da aggiungere in fase di progettazione esecutiva che potrebbe far slittare i tempi previsti per l’inizio dei lavori, promesso dal ministro Salvini per il prossimo luglio. L’ad della società Ponte sullo Stretto Piero Ciucci ha assicurato che si tratta di “raccomandazioni e approfondimenti da fare nella fase di predisposizione del progetto esecutivo, come previsto dalla legge”. In particolare, dice, “il quadro geosismico-tettonico dell’area dello Stretto, sarà aggiornato, in sede di progetto esecutivo, con gli studi e le ricerche effettuate negli ultimi 20 anni”.
Il rischio maremoto
Come sanno tutti il terremoto avvenuto proprio a Messina nel 1908 è considerato uno degli eventi sismici più catastrofici del Novecento: morì all’incirca metà della popolazione della città siciliana e un terzo di quella di Reggio Calabria. In tutto si contarono circa 120mila vittime: la gran parte perse la vita non per il sisma ma perché dopo la forte scossa molti scapparono verso il porto e qui furono travolti dal maremoto. Eppure, secondo il comitato scientifico, la pericolosità di questo evento resta “da approfondire per valutare l’eventuale impatto sulle opere di collegamento del Ponte e, soprattutto, i rischi durante la costruzione”.
Il rischio vento
Tra le altre cose i 9 esperti nella relazione ribadiscono anche la necessità di prove sull’impatto del vento e mettono “a verbale” nel loro documento che Eurolink, il consorzio guidato da WeBuild che dovrebbe realizzare l’opera, ha definito le analisi “dispendiose in termini temporali“. Una obiezione alla quale il comitato scientifico risponde confermando la necessità di una “verifica dinamica nel dominio del tempo sotto vento turbolento, considerando l’effettiva correlazione spazio temporale della sollecitazione (velocità del vento) su impalcato, torri e cavi e quella di stabilità (non euleriana, post-critic) sulle torri”.
Da parte sua l’ad Ciucci, parlando con l’agenzia Ansa, sostiene che sono state fatte “prove in 10 diverse gallerie del vento nel mondo e ne faremo ancora”. Nel complesso, ha spiegato la società, per il progetto esecutivo sono state eseguite “prove in galleria del vento su 11 modelli di ponte“. Il progettista ha utilizzato 5 diversi laboratori, tra più importanti e specializzati al mondo, in Canada, Regno Unito, Danimarca e Germania. Nell’ambito del cosiddetto independent check, il Project manager consultant di Stretto di Messina ha eseguito prove in 3 gallerie del vento a Milano e in Canada, proprio per “garantire la certezza” dei risultati. Le verifiche analitiche e sperimentali compiute, garantisce ancora la società, “dimostrano la stabilità del ponte fino a velocità delle raffiche di vento di oltre 275 km/h“, che è una velocità che può attendersi nello Stretto mediamente una volta nell’arco di 2000 anni (la massima velocità registrata in oltre venti anni di monitoraggio è stata di 128 km/h).
Il rischio terremoto
Ma non è tutto. Anche le analisi sul terremoto sono tutte da aggiornare, proprio perché i valori sono considerati ormai obsoleti, perché basati su un valore da rivedere, ovvero su una “magnitudo momento 7,0” ma “successivamente al 2004, si sono verificati in Italia alcuni terremoti in cui l’accelerazione di picco al suolo registrata in alcuni siti ha superato tali valori”. Tra le innumerevoli raccomandazioni ci sono perfino richieste di approfondimenti per gli aspetti geologici, sismotettonici e di microzonazione sismica nella progettazione esecutiva, tenendo conto dei dati scientifici aggiornati dal 2010 al 2023. C’è anche la raccomandazione per l’approfondimento “della conoscenza dei depositi di fondazione dei piloni e degli ancoraggi del Ponte, della tettonica attiva e della sismicità recente dell’area dello Stretto di Messina, basandosi su studi recenti”. Infine viene indicata come necessaria anche una “integrazione degli studi più recenti sui fondali marini dello Stretto di Messina e delle zone limitrofe, considerando recenti studi su fagliazione, depositi e forme possibili indicatori di attività tettonica recente”.
La società in questo caso spiega che il potenziale sismogenetico dell’area dello Stretto “non è in grado di produrre terremoti di magnitudo più elevata di quello di progetto considerato per il ponte (7,1 scala Richter)”. Con un sisma avente periodo di ritorno pari a 2000 anni “il ponte rimane in campo sostanzialmente elastico, ossia non subisce danni“, mantenendo quindi ulteriori margini oltre la soglia prevista. Inoltre le infrastrutture di collegamento al ponte, viadotti e gallerie, saranno progettate, secondo i termini delle vigenti norme tecniche delle costruzioni “con i più avanzati criteri antisismici”. Restano tuttavia le “raccomandazioni” per ulteriori analisi avanzate dal comitato scientifico.
Il contenzioso con lo Stato
Nel frattempo il contenzioso con lo Stato è ancora in corso, ovvero il contraente generale non ha ancora rinunciato alle penali per l’abbandono del progetto del 2011, anzi, la prossima udienza è fissata per il prossimo 14 ottobre. La rinuncia avverrà dopo l’approvazione del progetto esecutivo. Intanto la richiesta del contraente nei confronti dello Stato prosegue. Bonelli lancia l’allarme: “Il ministro Salvini, al question time che ho presentato oggi, ha dato una comunicazione gravissima, ovvero che le obbligazioni contrattuali, le penali che saranno a carico dello Stato italiano non saranno oggetto di verifica da parte del Parlamento o nemmeno del Governo, saranno oggetto di contrattazione solo tra la Società Stretto di Messina e il Consorzio EuroLink: una cambiale in bianco inaccettabile a chi gestirà 14 miliardi di soldi pubblici di cui non si potrà avere alcun tipo di pubblicità”.
Cronaca
Vento forte, sisma, maremoto: gli studi ancora mancanti sui rischi per il Ponte sullo Stretto. Cosa dice la relazione del comitato di esperti
Il maremoto? “Da approfondire”, perché pare non sia un pericolo previsto dal progetto definitivo del Ponte sullo Stretto. È quello che emerge dal documento del comitato scientifico, consegnato assieme alla relazione di aggiornamento ai ministeri competenti, ai Comuni, alle Regioni, al Wwf e al parlamentare dell’Alleanza Verdi-Sinistra Angelo Bonelli, che in Aula alla Camera ha incalzato il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, nel question time alla Camera. La relazione dei 9 esperti del comitato, nominato dal governo, è lunga 53 pagine: dentro c’è l’approvazione all’unanimità del progetto ma si trova anche una serie di raccomandazioni che svelano come moltissimi valori per la stabilità dell’opera siano ancora da analizzare o approfondire (come sul vento e sul sisma), oltre al dato mancante che è quello sulla pericolosità del maremoto. Una serie di studi, analisi e verifiche da aggiungere in fase di progettazione esecutiva che potrebbe far slittare i tempi previsti per l’inizio dei lavori, promesso dal ministro Salvini per il prossimo luglio. L’ad della società Ponte sullo Stretto Piero Ciucci ha assicurato che si tratta di “raccomandazioni e approfondimenti da fare nella fase di predisposizione del progetto esecutivo, come previsto dalla legge”. In particolare, dice, “il quadro geosismico-tettonico dell’area dello Stretto, sarà aggiornato, in sede di progetto esecutivo, con gli studi e le ricerche effettuate negli ultimi 20 anni”.
Il rischio maremoto
Come sanno tutti il terremoto avvenuto proprio a Messina nel 1908 è considerato uno degli eventi sismici più catastrofici del Novecento: morì all’incirca metà della popolazione della città siciliana e un terzo di quella di Reggio Calabria. In tutto si contarono circa 120mila vittime: la gran parte perse la vita non per il sisma ma perché dopo la forte scossa molti scapparono verso il porto e qui furono travolti dal maremoto. Eppure, secondo il comitato scientifico, la pericolosità di questo evento resta “da approfondire per valutare l’eventuale impatto sulle opere di collegamento del Ponte e, soprattutto, i rischi durante la costruzione”.
Il rischio vento
Tra le altre cose i 9 esperti nella relazione ribadiscono anche la necessità di prove sull’impatto del vento e mettono “a verbale” nel loro documento che Eurolink, il consorzio guidato da WeBuild che dovrebbe realizzare l’opera, ha definito le analisi “dispendiose in termini temporali“. Una obiezione alla quale il comitato scientifico risponde confermando la necessità di una “verifica dinamica nel dominio del tempo sotto vento turbolento, considerando l’effettiva correlazione spazio temporale della sollecitazione (velocità del vento) su impalcato, torri e cavi e quella di stabilità (non euleriana, post-critic) sulle torri”.
Da parte sua l’ad Ciucci, parlando con l’agenzia Ansa, sostiene che sono state fatte “prove in 10 diverse gallerie del vento nel mondo e ne faremo ancora”. Nel complesso, ha spiegato la società, per il progetto esecutivo sono state eseguite “prove in galleria del vento su 11 modelli di ponte“. Il progettista ha utilizzato 5 diversi laboratori, tra più importanti e specializzati al mondo, in Canada, Regno Unito, Danimarca e Germania. Nell’ambito del cosiddetto independent check, il Project manager consultant di Stretto di Messina ha eseguito prove in 3 gallerie del vento a Milano e in Canada, proprio per “garantire la certezza” dei risultati. Le verifiche analitiche e sperimentali compiute, garantisce ancora la società, “dimostrano la stabilità del ponte fino a velocità delle raffiche di vento di oltre 275 km/h“, che è una velocità che può attendersi nello Stretto mediamente una volta nell’arco di 2000 anni (la massima velocità registrata in oltre venti anni di monitoraggio è stata di 128 km/h).
Il rischio terremoto
Ma non è tutto. Anche le analisi sul terremoto sono tutte da aggiornare, proprio perché i valori sono considerati ormai obsoleti, perché basati su un valore da rivedere, ovvero su una “magnitudo momento 7,0” ma “successivamente al 2004, si sono verificati in Italia alcuni terremoti in cui l’accelerazione di picco al suolo registrata in alcuni siti ha superato tali valori”. Tra le innumerevoli raccomandazioni ci sono perfino richieste di approfondimenti per gli aspetti geologici, sismotettonici e di microzonazione sismica nella progettazione esecutiva, tenendo conto dei dati scientifici aggiornati dal 2010 al 2023. C’è anche la raccomandazione per l’approfondimento “della conoscenza dei depositi di fondazione dei piloni e degli ancoraggi del Ponte, della tettonica attiva e della sismicità recente dell’area dello Stretto di Messina, basandosi su studi recenti”. Infine viene indicata come necessaria anche una “integrazione degli studi più recenti sui fondali marini dello Stretto di Messina e delle zone limitrofe, considerando recenti studi su fagliazione, depositi e forme possibili indicatori di attività tettonica recente”.
La società in questo caso spiega che il potenziale sismogenetico dell’area dello Stretto “non è in grado di produrre terremoti di magnitudo più elevata di quello di progetto considerato per il ponte (7,1 scala Richter)”. Con un sisma avente periodo di ritorno pari a 2000 anni “il ponte rimane in campo sostanzialmente elastico, ossia non subisce danni“, mantenendo quindi ulteriori margini oltre la soglia prevista. Inoltre le infrastrutture di collegamento al ponte, viadotti e gallerie, saranno progettate, secondo i termini delle vigenti norme tecniche delle costruzioni “con i più avanzati criteri antisismici”. Restano tuttavia le “raccomandazioni” per ulteriori analisi avanzate dal comitato scientifico.
Il contenzioso con lo Stato
Nel frattempo il contenzioso con lo Stato è ancora in corso, ovvero il contraente generale non ha ancora rinunciato alle penali per l’abbandono del progetto del 2011, anzi, la prossima udienza è fissata per il prossimo 14 ottobre. La rinuncia avverrà dopo l’approvazione del progetto esecutivo. Intanto la richiesta del contraente nei confronti dello Stato prosegue. Bonelli lancia l’allarme: “Il ministro Salvini, al question time che ho presentato oggi, ha dato una comunicazione gravissima, ovvero che le obbligazioni contrattuali, le penali che saranno a carico dello Stato italiano non saranno oggetto di verifica da parte del Parlamento o nemmeno del Governo, saranno oggetto di contrattazione solo tra la Società Stretto di Messina e il Consorzio EuroLink: una cambiale in bianco inaccettabile a chi gestirà 14 miliardi di soldi pubblici di cui non si potrà avere alcun tipo di pubblicità”.
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Cronaca
Il Papa “ha riposato bene”. “Dimissioni? Sono speculazioni”. Le condizioni mediche: “Non è fuori pericolo, il vero rischio è la sepsi”
Gaza, 22 feb. (Adnkronos) - A Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, verranno rilasciati tre ostaggi (Omer Shem Tov, Eliya Cohen e Omer Wenkert) rapiti il 7 ottobre, anziché quattro come si pensava in precedenza. Il quarto ostaggio, Hisham al-Sayed, rapito nel 2015, verrà liberato in un altro luogo e senza una cerimonia pubblica. I veicoli della Croce Rossa sono presenti a Nuseirat, ma sembra che ci potrebbe essere ritardo nella consegna.
Roma, 22 feb. (Adnkronos Salute) - Ansia e depressione, nei pazienti con cancro, peggiorano la risposta alle cure e riducono la sopravvivenza. Lo evidenziano i risultati di uno studio (Stress Lung) pubblicato su 'Nature Medicine' e condotto su 227 pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato e trattati in prima linea con farmaci immunoterapici. A 2 anni, solo il 46% dei pazienti con distress emozionale, in particolare ansia e depressione, era vivo rispetto al 65% delle persone colpite dal carcinoma polmonare, ma senza segni di disagio psicologico. In Italia lo psicologo dedicato all'oncologia è presente, sulla carta, in circa la metà dei centri, in realtà solo il 20% delle strutture dispone di professionisti formati per affrontare il disagio mentale determinato dal cancro. Per contribuire a colmare questa lacuna nasce 'In buona salute', la prima piattaforma online di psiconcologia in Italia (inbuonasalute.eu), presentata ieri a Milano, in un incontro con la stampa. Si tratta di un luogo sicuro, accessibile e altamente professionale - riporta una nota - dove pazienti, caregiver e operatori sanitari possono ricevere un aiuto qualificato, senza limiti di tempo o spazio.
"Si stima che più del 50% dei pazienti oncologici sviluppi livelli significativi di distress emozionale che hanno un impatto negativo sulla qualità di vita, sull'adesione ai trattamenti e, quindi, sulla sopravvivenza - spiega Gabriella Pravettoni, responsabile scientifico di 'In buona salute', direttrice della divisione di Psiconcologia dell'Istituto europeo di oncologia e professoressa di Psicologia delle decisioni all'Università degli Studi di Milano - Il sostegno psiconcologico è fondamentale prima, durante e dopo le cure. Sono contenta che ci siano iniziative di questo genere dove si possa offrire un supporto concreto e personalizzato a chi affronta il tumore, attraverso un percorso di cura psicologica mirato e focalizzato al miglioramento del benessere mentale durante ogni fase della malattia".
Dopo aver completato un questionario online, la piattaforma suggerisce lo specialista più in linea con le necessità di ogni persona. E' infatti disponibile un team di psiconcologi certificati, impegnati a fornire un aiuto prezioso a pazienti, caregiver e operatori sanitari. Nella piattaforma è possibile trovare risorse, supporto emotivo e informazioni affidabili. E' consigliato un ciclo di 10 sedute online di 50 minuti.
"Troppo spesso i risvolti psicologici di una diagnosi di cancro sono lasciati in seconda linea, rispetto ai bisogni strettamente clinici - continua Pravettoni - Vanno considerate le difficoltà dei medici a discutere di questi argomenti durante la visita, anche per mancanza di tempo, e la riluttanza dei pazienti a confidarli, talvolta per lo stigma ancora associato ai problemi legati alla salute mentale. Anche quando i problemi psicologici vengono riconosciuti, non è facile gestirli nella pratica clinica. Non esiste, infatti, un modello di valutazione e intervento adatto a tutte le circostanze. Anche il supporto psiconcologico deve adeguarsi e rispondere ai bisogni dei pazienti, adottando tutti gli strumenti utili, incluse le sedute online".
Nel 2024, nel nostro Paese, sono stati stimati 390.100 nuovi casi di tumore. Grazie ai programmi di screening e ai progressi nelle terapie, aumenta il numero di persone che vivono dopo la diagnosi: nel 2024 erano circa 3,7 milioni. "La cura a 360 gradi di questi cittadini deve implicare una maggiore attenzione alle conseguenze psicologiche della malattia - afferma Lucia Del Mastro, professore ordinario e direttore della Clinica di Oncologia medica dell'Irccs Ospedale policlinico San Martino, Università di Genova - Il distress emozionale nelle persone colpite dal cancro è una condizione frequente, che ha un impatto negativo sulla qualità della vita e sulla sopravvivenza. I pazienti oncologici con sintomi depressivi mostrano, inoltre, una minor aderenza ai protocolli terapeutici. Uno studio retrospettivo ha indagato il grado di accettazione della chemioterapia adiuvante in donne con carcinoma della mammella: tra le pazienti con depressione che non hanno richiesto aiuto psicologico, solo il 51% ha accettato di sottoporsi alla chemioterapia. L'associazione tra sintomi depressivi e riduzione della sopravvivenza può essere dovuta non solo alla mancata aderenza terapeutica, ma anche alla risposta allo stress cronico e ai meccanismi immunitari implicati".
Per garantire "servizi adeguati di psiconcologia - prosegue Del Mastro - serve non solo un potenziamento delle risorse, ma anche riconoscere il ruolo dello psiconcologo all'interno del team multidisciplinare. Inoltre, i pazienti devono essere informati di più e meglio sull'opportunità di beneficiare di questi servizi. Ad esempio, la norma che ha istituito in Italia le Breast unit ha stabilito che, all'interno dei team multidisciplinari, siano inclusi gli psiconcologi, ma troppo spesso nei centri di senologia mancano professionisti strutturati, sostituiti da figure che lavorano con contratti precari. Ecco perché sono importanti progetti come 'In buona salute', che possono rispondere alle esigenze di supporto emotivo dei pazienti. Va considerata anche la facilità di accesso al servizio online, perché non è necessario spostarsi per accedere alle strutture, vantaggio importante soprattutto quando si tratta di pazienti fragili in trattamento".
Aggiunge Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia: "Già dalla diagnosi la donna si trova a affrontare una serie di problematiche che afferiscono all'ambito psicologico. Stress, disturbi d'ansia, depressione, immagine corporea alterata, difficoltà nella sfera emotiva, familiare e di coppia, sono le più comuni di un elenco purtroppo molto lungo. Grazie anche all'aiuto dello psiconcologo, è possibile per la paziente sviluppare una capacità di adattamento e di autogestione di fronte alla malattia, arrivare cioè a quello stato di resilienza necessario a superare le difficoltà nel percorso di cura. Lo psiconcologo dovrebbe essere presente, insieme all'oncologo medico, fin dall'inizio, ad ogni colloquio, anche se siamo ben consapevoli della carenza di personale dedicato e della precarietà degli incarichi".
"Mentre ci impegniamo con forza affinché questi limiti vengano superati e si rispettino le linee guida europee che prevedono la presenza dello psiconcologo in tutte le Breast Unit, accogliamo con favore la disponibilità di una piattaforma online con figure specializzate - conclude - a cui pazienti e familiari possano rivolgersi con la certezza di trovare un supporto qualificato".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Sono vicino all’amico Mario Occhiuto con tutti i senatori di Forza Italia in questo momento di immenso dolore per la scomparsa del figlio". Lo scrive sul suo profilo X il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri per la morte di Francesco Occhiuto, figlio 30enne del senatore ed ex sindaco di Cosenza.
"Gli siamo vicini nella preghiera e con la fraterna amicizia, che gli testimoniamo per essergli accanto in un momento drammatico per lui e per la sua famiglia. Che abbracciamo tutta, con un pensiero a Roberto", conclude.
Mosca, 22 feb. (Adnkronos) - Un secondo incontro tra i rappresentanti di Russia e Stati Uniti è previsto entro le prossime due settimane. Lo ha annunciato il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, citato dall'agenzia di stampa statale Ria, aggiungendo che l'incontro avrà luogo in un paese terzo.
Reggio Emilia, 22 feb. - (Adnkronos) - Residui di amianto e carni in stato di decomposizione. E' cresciuta la preoccupazione dei cittadini di Reggio Emilia nei dieci giorni trascorsi dalla mattina dell’11 febbraio, quando si sono svegliati osservando una nube di fumo in cielo causata dall’incendio dello stabilimento della multinazionale Inalca, tra i leader internazionali per la lavorazione di carni fresche.
Nelle ultime ore, in seguito al parziale dissequestro dell’area, il sindaco reggiano Marco Massari ha quindi emanato un’ordinanza di bonificaper la presenza di residui di amianto e carni in stato di decomposizione negli spazi dove si era sviluppato l’incendio (VIDEO).
L’ordinanza si fonda sul referto del Dipartimento di Sanità ed Igiene pubblica dell’Ausl di Reggio Emilia, da cui emerge che “l’area scoperta dell’impianto identificata come area cortiliva, contenuta nel perimetro esterno del complesso e non sottoposta a sequestro giudiziario, risulta interessata da frammenti di cemento amianto ed è necessario adottare misure precauzionali atte ad impedire la dispersione di fibre attraverso la raccolta ad umido o con aspiratori a filtro assoluto”.
Inoltre, dallo stesso referto emerge che diversi alimenti di varia origine - tra cui consistenti quantità di provenienza animale, stoccati nel magazzino della ditta Quanta Stock&Go, anch’esso parzialmente coinvolto nell'incendio - stanno subendo un “normale processo di putrefazione che determina la necessità di provvedere con urgenza alla rimozione e smaltimento degli stessi”.
Gaza City, 22 feb. (Adnkronos) - Ha doppia cittadinanza israeliano e austriaca Tal Shoham, rapito insieme alla sua famiglia il 7 ottobre del 2023 dal kibbutz Be'eri. Era invece tenuto in prigionia da 11 anni Avera Mengistu, ebreo di origini etiopi entrato per errore nella Striscia di Gaza nel 2014. Sono loro i primi ostaggi rilasciati oggi da Hamas a Rafah, dopo essere fatti salire sul palco allestito davanti alla folla con le stesse modalità adottate in precedenza.
Il primo a salire sul palco è stato Tal Shoham, 39 anni, rapito dalla sua casa insieme ad altri otto membri della sua famiglia Tra questi c'erano Shoshan Haran, 67 anni, Avshalom Haran, 66 anni, Lilach Lea Kipnis, 60 anni, Adi Shoham, 38 anni, Naveh Shoham, 8 anni, Yahel Gani Shoham, 3 anni, Sharon Avigdori, 52 anni e Noam Avigdori, 12 anni. Il 7 ottobre Shoham era in visita a Be'eri per la festività di Simchat Torah con la moglie e i figli perché sua moglie era cresciuta lì. Anche la moglie e i figli di Shoham sono stati presi in ostaggio da Hamas e tenuti insieme, ma separati da Tal. Sua moglie Adi e i figli Naveh e Yahel, ora di 9 e 4 anni, sono stati rilasciati nel primo accordo di sequestro il 25 novembre 2023, dopo 50 giorni.
Il secondo a essere rilasciato oggi da Hamas è stato Mengistu, un ebreo israeliano di origine etiope che secondo i medici soffriva di una malattia psichiatrica quando attraversò il confine con la Striscia di Gaza il 7 settembre 2014. Nato in Etiopia, emigrato in Israele all'età di cinque anni con la sua famiglia come parte dell'Operazione Salomone. E' cresciuto ad Ashkelon con i suoi otto fratelli e sorelle. Dopo che suo fratello maggiore, Michael, ha sofferto di anoressia ed è morto all'età di 29 anni, il suo stato mentale è peggiorato e ha iniziato a condurre lunghe marce da solo in tutto Israele.
L'uomo, ora 38enne, aveva 28 anni quando è entrato nella parte settentrionale della Striscia di Gaza dopo aver litigato con la madre, secondo Human Rights Watch. Hamas sostiene che sia un soldato, un'affermazione contestata sia da Human Rights Watch sia dalla sua famiglia. Nel gennaio 2023 Hamas diffuse un video in cui chiedeva a Israele di negoziare la sua liberazione.
Gaza, 22 feb. (Adnkronos) - Gli ostaggi israeliani Tal Shoham e Abera Mengistu sfilano sul palco a Rafah davanti ad Hamas prima della loro liberazione dalla prigionia. Un rappresentante della Croce Rossa Internazionale sta firmando i documenti per il loro rilascio.