Dopo solo una stagione il designer abbandona il ruolo di direttore creativo del marchio di proprietà di Eccellenze Italiane. Un addio a sorpresa che però la dice lunga su cosa sta accadendo oggi nella moda
Walter Chiapponi dice addio a Blumarine. A comunicarlo con una nota stringata sono proprio il designer e Marco Marchi, CEO di Eccellenze Italiane Holding, il gruppo del lusso a cui fanno capo Blumarine e Liu Jo e che ha l’obiettivo di chiudere il 2024 con l’ambizioso obiettivo di 500 milioni di ricavi. Nominato a novembre scorso, Chiapponi dopo una sola stagione e una sola sfilata lascia la direzione creativa della casa di moda.
Per Chiapponi questo progetto aveva rappresentato un flash-back agli esordi della sua carriera, dato che lo stilista aveva lavorato nell’ufficio stile del marchio italiano molti anni fa per poi spostarsi da Alessandro dell’Acqua, Bottega Veneta e Tod’s. Nella sua prima e unica collezione per Blumarine, il designer ha voluto imprimere nella storia della casa di moda, nata a Carpi nel 1977 da un’idea dei coniugi Anna Molinari e Giampaolo Tarabini, una traccia di sé, con una collezione che, rimanendo fedele ai codici stilistici che in passato hanno contraddistinto il brand, ha saputo reinterpretarli in maniera contemporanea infondendo una nuova sensualità e riaccendendo l’attenzione di addetti ai lavori e giovanissimi clienti. “Per me è stato una sorta di ritorno al futuro a cui ho dedicato tutto il mio amore e la mia passione creativa”, ha dichiarato Walter Chiapponi, “in questo percorso il mio ringraziamento va innanzitutto a Marco Marchi, che lo ha reso possibile, ma anche a tutte le persone senza la quali non avrei potuto esprimermi così come ho fatto. Mi riferisco, in particolare, alle persone che ho amato e non ci sono più, ma che continuano a infondermi emozioni forti, a ispirare il mio sentire e il mio viaggio. Voglio ora concentrarmi su nuove iniziative e progetti a sfondo sociale e umanitario per riapprodare poi, al tempo giusto, sulle passerelle”.
Questi ultimi due anni non sono stati infatti facili per Chiapponi che non solo ha detto addio a Tod’s per approdare da Eccellenze Italiane, ma ha perso il nipote a cui era molto legato e l’amico storico Davide Renne, anche lui designer di moda a cui era stata affidata la direzione creativa di Moschino, scomparso prematuramente il 10 novembre scorso. Chiapponi, infatti, che ama comunicare con la sua community attraverso Instagram, in un post risalente a fine gennaio, poco prima del suo debutto in passerella come direttore creativo di Blumarine, aveva scritto: “Finisce il 2023, questo anno orribile in cui ho dovuto dire addio a tre degli esseri che più ho amato. Noah, il mio piccolo nipote di 14 anni, la gioia della mia vita. Davide, il mio migliore amico, mio fratello, il mio tutto, e poi pochi giorni fa Cleonice, una Weimaraner che ho amato per più di 12 anni e che ha reso questi anni indimenticabili. Tutto il loro amore sta diventando la forza per andare avanti. A presto angeli e grazie di per avermi fatto sentire amato”.
Marco Marchi ha voluto ringraziare Walter Chiapponi per la sua visione e per il suo impegno: “Si tratta di un’esperienza che rimarrà unica in un momento particolare della storia di Blumarine. Sono grato a Walter per aver messo così tanto di sé in questa collezione, è stata una straordinaria avventura e gli auguro il meglio per il prosieguo di questo suo viaggio”. Questo addio inaspettato sembra essere generato non tanto da divergenze di visione e strategie con la proprietà del marchio, ma dal desiderio di prendersi una pausa e di staccarsi provvisoriamente dal rutilante mondo della moda, un sistema che oggi non riesce più a coltivare il talento dei suoi creativi e si affida a un rutilante girotondo di nomine destinate a durare poche stagioni o addirittura una sola collezione.