Inizia in modo turbolento la corsa elettorale di Domenico Lacerenza, il primario oculista annunciato come candidato governatore del “campo largo” di centrosinistra alle Regionali in Basilicata del 21 e 22 aprile. La rottura consumata sul suo nome con Azione (che qui vale il 10%) e le dichiarazioni un po’ spaesate rilasciate nelle prime ore da politico rendono sempre più insistenti le voci di un ritiro-lampo. Dopo la prima indiscrezione, pubblicata giovedì dal sito locale Basilicata24, il mattino successivo anche Repubblica ha scritto che la candidatura del medico è “già pronta a essere messa da parte“, perché “nessuno sembra convinto” della sua figura (scelta da Angelo Chiorazzo, il “re delle coop bianche” proposto come frontman dal Pd ma bloccato dai 5 stelle). Anzi, si legge, “tutti pensano in realtà di stare per andare a schiantarsi contro un muro”. Un retroscena che il Pd si affretta a smentire: Lacerenza “considera prive di fondamento le voci di un suo ritiro”, detta alle agenzie una nota attribuita a “fonti” del partito. Di certo però il malcontento nella base locale dem esiste. A metterlo per iscritto è un documento firmato da alcuni iscritti e amministratori locali, diffuso dall’ex sindaco di Anzi (Potenza) Giovanni Petruzzi, in cui si chiede al segretario lucano Giovanni Lettieri un “ravvedimento operoso”: ritirare la candidatura di Lacerenza e convocare ad horas la direzione regionale, “che non ha mai discusso né deliberato” la designazione.

Ma il tema che agita i maggiorenti del centrosinistra è un altro: il timore di perdere il serbatoio di voti garantito da Marcello Pittella, potente ex governatore passato negli scorsi anni dal Pd ad Azione, offeso per non essere stato coinvolto nelle trattative e tentato di appoggiare il candidato di centrodestra, il presidente uscente Vito Bardi. Nel Pd lucano sono ore frenetiche: venerdì mattina si è tenuta una riunione da remoto tra i dirigenti locali e la coppia Davide BaruffiIgor Taruffi, i due membri della segreteria nazionale a cui la leader Elly Schlein ha affidato il dossier. La linea arrivata da Roma, secondo quanto apprende l’AdnKronos, è stata chiara: provare ad allargare la coalizione, ma senza mettere in discussione il candidato. “In molti abbiamo evidenziato le problematicità della candidatura di Lacerenza ma la linea del nazionale è chiara: nessuno vuole passare per quello che ha fatto saltare anche questo nome”, riferisce una fonte interna. Nel pomeriggio però si è aperto uno spiraglio che fa pensare a una possibile svolta: nella sede dem di Potenza si è riunito un vertice dei progressisti alla presenza anche di Azione, rappresentata da Pittella e dal segretario regionale Donato Pessolano. A quanto riferisce l’Ansa, sul tavolo c’è la possibilità di scegliere un candidato governatore diverso per allargare il perimetro della coalizione ai calendiani. Dai 5 stelle però arriva una netta chiusura: “È stata fatta una rosa di nomi, ma il Movimento cinque stelle non cambia la sua posizione: il nostro candidato è Domenico Lacerenza”, dice il coordinatore regionale, il deputato Arnaldo Lomuti.

Nelle stesse ore Pittella si è fatto intervistare da Radio Cusano Campus, parlando di uno stallo delle trattative. Lacerenza, ha detto, “è una persona molto per bene. È un grande chirurgo, ma non un politico e in questo momento il centrosinistra avrebbe bisogno di mettere in campo un pezzo di classe dirigente“. Azione, spiega l’ex governatore, “è al tavolo del centrosinistra e prova a dare un suggerimento, considerando che i Cinque stelle nazionali ci hanno espulso mettendo un veto alla partecipazione alla coalizione larga. La realtà è che la Basilicata non può fare a meno di Azione”, rivendica. In mattinata, a lamentarsi della scelta del chirurgo sul Corriere era stato il suo leader Carlo Calenda: “Ci hanno fatto trovare non solo un nome, ma anche una coalizione già fatta che recepiva il veto” del leader M5s Giuseppe Conte, ha dichiarato. Mentre Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna e riferimento dell’ala riformista del Pd, lancia un appello a L’Aria che tira su La7: “Penso si debbano usare le prossime ore per chiedere uno sforzo di unità. Non conosco Lacerenza e non mi occupo del candidato, non è detto che si debba per forza mettere insieme tutti, ma in una stagione in cui la destra ha questo vento a favore sarebbe opportuno che chi è alternativo si metta insieme“, afferma.

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