Nuova condanna per l’ex dirigente della Protezione civile pugliese, Mario Lerario. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Bari gli ha inflitto 5 anni e 4 mesi di reclusione, con rito abbreviato, per le accuse di corruzione insieme all’imprenditore Antonio Illuzzi (4 anni). La pubblica accusa aveva chiesto sei anni per Lerario e quattro per Illuzzi. Il giudice ha rinviato a giudizio Antonio Mercurio, ex funzionario della Regione, che risponde – insieme a Lerario – di abuso d’ufficio. Il processo a carico di Mercurio, che sarà giudicato con rito ordinario, comincerà il 3 luglio dinanzi alla seconda sezione collegiale del Tribunale di Bari.
Stando alla ricostruzione della procura, Illuzzi avrebbe pagato a Lerario, in due diversi momenti, tangenti per 35mila euro per ottenere l’affidamento – tra il 2019 e il 2021 – di appalti della sezione Provveditorato-economato della Regione Puglia da oltre 2,2 milioni di euro. Gli appalti sarebbero stati affidati contravvenendo alla normativa di settore mediante il loro frazionamento artificioso e senza rispettare il principio di rotazione degli operatori economici. Nel marzo 2023, Lerario è stato condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi di reclusione per aver ricevuto da altri due imprenditori tangenti per complessivi 30mila euro.
Una di queste gli costò l’arresto in flagranza il 23 dicembre 2021. Quella mattina, una microspia piazzata nella sua auto immortalò il momento in cui riceveva la mazzetta: nel video si vede Lerario seduto in macchina al posto del guidatore, mentre l’imprenditore apre lo sportello dal lato passeggero, estrae dalla tasca interna del giubbotto una busta bianca (che poi si scoprirà contenere 10mila euro) e la mette nel vano portaoggetti tra i due sedili.