Proseguono le polemiche sull’ampliamento della discarica di Gello, frazione di Pontedera. Associazioni e partiti di opposizione combattono l’allargamento dell’impianto, richiesto alla Regione Toscana dal gestore Ecofor, le quote del quale sono in mano anche ai due principali Comuni della zona, Pontedera e Cascina. Il rischio, dicono coloro che sono contrari all’ampliamento, è che diventi la “pattumiera” dell’area pisana e delle provincie di Livorno, Firenze, Lucca e Massa Carrara dove Ecofor opera. La discarica è stata già ampliata diverse volte e anche per questo Legambiente Valdera ora prende posizione contro la superficialità delle valutazioni sull’impatto ambientale fornite dalle società proprietarie delle discariche di cui i Comuni sono azionisti. Una strategia, quella del rafforzamento delle discariche, che va in direzione opposta alle norme europee che mirano a ridurre il conferimento dei rifiuti in discarica privilegiando il riciclo dei rifiuti urbani. “L’iter autorizzativo è appena iniziato – dichiara Alberto Castellani che ha redatto per Legambiente le osservazioni inoltrate alla Regione – quindi non è possibile affermare che la Regione Toscana darà il proprio benestare all’ampliamento anche se dobbiamo constatare che il territorio della Valdera sembra designato come luogo ideale dove smaltire i rifiuti provenienti da tutta Italia“. Ad angosciare ulteriormente la cittadinanza permane tuttora la questione del Keu: è il residuo di produzione derivato dal trattamento dei fanghi che contengono gli scarti della concia delle pelli di Santa Croce sull’Arno. Il Keu è tossico, per via di componenti cancerogene come cromo esavalente, arsenico e selenio. Un’inchiesta della Dda di Firenze ha scoperto che – con il coinvolgimento della ‘ndrangheta – gli scarti venivano usati nei cantieri stradali di una importante strada regionale che collega le province di Pisa, Firenze e Siena, ma anche utilizzati nella lottizzazione del cosiddetto “Green Park” sempre di Pontedera.

Alberto Castellani, l’ok della Regione all’ampliamento della discarica è scontato, secondo voi?
La Regione ha chiesto ai vari enti e amministrazioni comunali di verificare la completezza della documentazione. Il Genio Civile e la Soprintendenza Belle Arti hanno chiesto integrazioni a quanto presentato ed Ecofor ha risposto il 30 gennaio. Il primo febbraio la Regione ha pubblicato sul proprio sito la documentazione presentata dal proponente e per i 30 giorni successivi tutti gli interessati potevano presentare le proprie osservazioni. Saranno prese in considerazione quelle provenienti da enti, amministrazioni pubbliche, associazioni e comitati civili.

Due anni fa Legambiente Valdera riuscì a bloccare la richiesta di raddoppio cubature di un’altra discarica della zona, a Legoli, a soli 20 chilometri da Gello, gestita dalla società Belvedere. Com’è finita poi?
Attualmente la procedura per il rilascio del Provvedimento Autorizzativo Regionale è ancora in corso, sono state presentate osservazioni da parte nostra e di vari comitati toscani. Non possiamo che concordare con quanto affermato dal Comune di Palaia e cioè che il progetto è strutturato non sull’esigenza dei flussi di rifiuti ma sugli interessi economici di Belvedere. Ricordiamo che l’ambito territoriale Ato Costa è chiamato a regolare e controllare il servizio di gestione rifiuti urbani per i Comuni delle province di Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa, per un bacino di utenti di circa 1,3 milioni di abitanti. Durante il procedimento autorizzativo l’ATO Costa è chiamato ad esprimere il proprio parere ed a fornire il proprio contributo. Riteniamo poco opportuno che a presiedere tale ente sia proprio il sindaco di Peccioli Renzo Macelloni. (Peccioli è il Comune azionista di maggioranza della società Belvedere Spa, proprietaria della discarica di Legoli, una delle più grandi della Toscana, nda)

E poi a Chianni, ancora in questa provincia, è stata riaperta la discarica della Grillaia, a cui saranno destinati 270mila M3 di amianto, rendendo vane le proteste delle associazioni ambientaliste. Perché codeste non riescono ad incidere nella popolazione, e tantomeno sulla politica locale, affinché si cambi mentalità e percorso? Qui parliamo di amianto.
Purtroppo non è semplice influire nelle scelte dei politici e dei dirigenti degli enti chiamati a rilasciare le autorizzazioni ai gestori degli impianti; inoltre molti sindaci non vogliono rinunciare al business dei rifiuti in modo da poter gestire le compensazioni economiche ricevute dal gestore dell’impianto di smaltimento. In passato erano stati fatti passi avanti, per poi subito tornare indietro. Un esempio è quanto accadde poco prima delle elezioni del 2014, quando i comuni di Chianni, Terricciola e Lajatico, la Regione e la Provincia di Pisa firmarono un protocollo per la gestione della chiusura della ex-discarica senza apporto di ulteriori rifiuti. Contemporaneamente a ciò, il dirigente del Settore Ambiente della Provincia di Pisa approvò il progetto di chiusura della discarica con apporto di ulteriori rifiuti proposto dalla proprietà, affossando di fatto il protocollo d’intesa tra Comuni, Provincia e Regione. Inoltre vi è la tendenza a rincorrere le “emergenze” più che a gestirle.

Recentemente avete visitato la discarica di Gello. Cosa avete constatato riguardo al rispetto delle norme di sicurezza e della compatibilità ambientale?
Visto il breve tempo della visita non è possibile dare una risposta esaustiva a tale domanda.

Ecofor Service e Belvedere SpA – le società che gestiscono le discariche di Gello e Legoli – svolgono da oltre un decennio una pubblicità incessante ai fini della vendita di energia ricavata dai biogas dei rifiuti in discarica, anche attraverso iniziative culturali come mostre, presentazioni di libri, concerti. L’energia dei biogas è veramente pulita e “green”?
La discarica di Gello di Pontedera risulta classificata come “Discariche per rifiuti misti non pericolosi con elevato contenuto sia di rifiuti organici o biodegradabili che di rifiuti inorganici, con recupero di biogas”, con varie tipologie di rifiuti smaltiti in deroga ai valori limite di ammissibilità per i rifiuti conferiti in discarica. Uno dei residui derivanti dalla degradazione dei rifiuti è il biogas prodotto essenzialmente dalla decomposizione dei rifiuti attraverso processi chimici e biologici che agiscono simultaneamente alla degradazione della componente organica dei rifiuti stessi; la captazione del biogas è una pratica essenziale per mitigare gli impatti ambientali delle discariche. Il biogas che si origina dalle discariche controllate è una miscela complessa e variabile di varie tipologie di gas, alcuni dei quali infiammabili, tossici e maleodoranti. Ecofor dichiara, forse ottimisticamente, di riuscire a captare circa l’80%-90% del biogas prodotto dal complesso di discariche; quindi, si suppone che almeno un 20%-10% del biogas emesso dalla discarica venga disperso in atmosfera e che si andrà quindi a sommare agli inquinanti già presenti nella zona ed alle emissioni dei moto generatori per l’energia elettrica.

Chiudiamo con la tematica più scottante, quella del Keu e la questione della bonifica del Green Park di Pontedera. Perché Comune e proprietà continuano a rimpallare gli oneri di rimozione invece di spartirsi le spese, dal momento che il Comune per legge è comunque responsabile della salute dei cittadini e non dovrebbe quindi lavarsene le mani?
Non sappiamo di quanto il rischio di contaminazione sia aumentato, stiamo richiedendo agli enti che questo rischio venga almeno quantificato. Non sappiamo perché Comune e proprietà si rimpallino gli oneri di rimozione. Finora ci risulta che dei siti del Comune di Pisa, solo l’aeroporto militare è stato in effetti bonificato a settembre 2021, mentre il Comune di Pisa ha già deliberato di anticipare le spese di bonifica dell’area ex Vacis. Perché il Comune di Pontedera non si comporti allo stesso modo, ci è ignoto”.

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