Dare i missili guidati Taurus all’Ucraina, per Berlino sarebbe più difficile di quanto finora noto. Lo rivela una fuga di notizie dalla Commissione parlamentare difesa, pubblicate dal portale t-online che darebbero nuova ragione al rifiuto del Cancelliere Scholz alla richiesta di Kiev. Il quotidiano Süddeutsche Zeitung ipotizza che l’informazione sia stata perciò fatta trapelare apposta da sostenitori della Cancelleria. La rivelazione di informazioni da una seduta parlamentare segreta è un “no-go”, ha sottolineato la Presidentessa della Commissione parlamentare difesa Agnes Strack-Zimmermann (FDP), favorevole a trasferire i missili all’Ucraina. Informata la Presidente del Parlamento Barbel Bäs (SPD), la procura della repubblica o la polizia federale dovranno ora individuare la fonte della fuga di notizie. Venerdì sera la ARD ha anticipato che la stessa Strack-Zimmermann ha presentato denuncia per diffusione di segreto. E anche il parlamentare Johann Wadepuhl (CDU), a favore della consegna dei “Taurus” a Kiev, si è dichiarato favorevole all’indagine.
La riunione della Commissione difesa alla quale aveva presenziato anche il Ministro della difesa tedesco Boris Pistorius (SPD) era stata convocata lunedì all’indomani della diffusione dell’intercettazione in cui alcuni ufficiali tedeschi, tra cui l’ispettore dell’aviazione Ingo Gerhartz, ipotizzavano l’impiego sul campo dei Taurus. L’Ispettore generale dell’esercito Carsten Breuer vi avrebbe illustrato le procedure tecniche ed operative per il controllo del bersaglio, chiarendo come l’impiego dei Taurus sia più difficile di quanto pubblicamente noto. Per la determinazione del target, infatti, è indispensabile raccogliere una copiosa e complessa quantità di dati elaborati con apparecchiature tecniche speciali di cui però l’esercito possiede solo pochi esemplari. La loro consegna all’Ucraina, quindi, indebolirebbe permanentemente le capacità difensive tedesche, ponendo una questione di sicurezza nazionale.
Le carenze difensive sono un nuovo argomento, finora ignoto, che dà ragione della scelta del Cancelliere Olaf Scholz di non dare i Taurus a Kiev. In questo è appoggiato dal 61% dei tedeschi (dati del sondaggio “Deutschland Trend” ARD del 7 marzo). Scholz finora aveva però solo indicato che a fronte della gittata fino a 500 km, un controllo del puntamento che escluda di colpire il territorio russo potrebbe avvenire solo con l’impiego diretto di soldati tedeschi sul campo, rendendo la Germania parte in conflitto. Tesi contraddetta dagli ufficiali nel corso della conversazione intercettata e diffusa dai russi e anche da politici della stessa maggioranza.
Anche il nuovo riferimento ai rischi per la difesa nazionale non seda del tutto i fautori di una consegna dei missili. In un post su X, Agnieszka Brugger (Verdi), partecipante alla Commissione e fautrice di un trasferimento dei missili, ha commentato che le informazioni date dal generale Breuer “erano per dirla con gentilezza molto distorte”, ma per motivi di riservatezza non poteva dare altri dettagli. Alla luce dei rischi alle capacità difensive nazionali, comunque, anche una triangolazione con il Regno Unito (Londra avrebbe ricevuto i Taurus dando poi più missili del tipo “Storm Shdow” all’Ucraina) proposta dal Ministro degli esteri britannico Cameron alla collega Baerbock (Verdi), che pure l’avrebbe appoggiata, appare impercorribile.
Mercoledì in una votazione nominale al Bundestag richiesta da CDU/CSU per ottenere via libera alla consegna (che peraltro non avrebbe potuto sovvertire il diktat contrario di Scholz) su 690 votanti 495 hanno rigettato la mozione e solo 190 si sono detti favorevoli, con 5 astensioni. La fuga di informazioni lascia speculare adesso se sui Taurus sia stato detto tutto. Rivolgendosi alla assemblea prima del voto il Cancelliere Scholz aveva infatti attaccato l’esperto di affari esteri della CDU Norbert Röttgen, accusandolo di fruire di conoscenze segrete su cui non si poteva parlare apertamente. Röttgen aveva replicato di non avere “nessuna conoscenza speciale” e ribadito il giorno dopo che con la sua accusa Scholz aveva “introdotto un nuovo argomento nel dibattito” suggerendo che tali conoscenze esistessero.
Rivitalizzando il “Triangolo di Weimar” venerdì a Berlino con il Presidente francese Macron e quello polacco Tusk, Scholz pare comunque aver preso il toro per le corna: niente missili da crociera tedeschi a Kiev, ma acquisto di nuove armi anche a lunga gittata sul mercato internazionale per l’Ucraina. Il Cancelliere si smarca così dalle censure che covavano in seno alla sua stessa maggioranza per il no secco ai Taurus. D’altro canto, nelle file del suo partito si levano voci come quella del capogruppo Rolf Mützenich che auspicano “un congelamento del conflitto”, costretto in una guerra di posizione, ed il deputato socialdemocratico Ralf Stegner intervistato dalla Zdf ha dichiarato “non si può solo pensare come condurre meglio la guerra, ma anche come si possa farla finire”.