Dopo l’incontro al Cairo con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e gli altri leader europei presenti, il presidente egiziano Abdel Fatta Al Sisi ha incontrato la premier Giorgia Meloni in un bilaterale dove, riferiscono le agenzie, si è parlato anche di intese sulla realizzazione del cosiddetto Piano Mattei per l’Africa. Gli incontri bilaterali hanno anticipato il Vertice Ue-Egitto per la firma di un memorandum che eleverà le relazioni al livello di “partenariato globale e strategico“, con uno stanziamento totale di 7,4 miliardi fino al 2027: un primo miliardo subito per risanare le casse dello Stato, poi altri 4 di aiuti oltre a prestiti e sovvenzioni. L’obiettivo dichiarato è accompagnare le riforme economiche e sociali dell’Egitto, contribuire a mitigare l’impatto delle attuali crisi in corso in Africa e nel Medio Oriente e sostenere il Paese nel rafforzamento delle capacità di controllo delle frontiere terrestri e marittime per fronteggiare l’emergenza migranti. Su quest’ultimo punto si è parlato di un accordo sul “modello” di quello siglato con la Tunisia nel settembre scorso. “Questa iniziativa è il modo migliore per far fronte al flusso migratorio, e apprezziamo gli sforzi dell’Egitto in questo senso. Aspiriamo a lavorare insieme più di prima per aiutare gli Stati di origine e quelli di transito” con “investimenti e assistenza per prevenire l’immigrazione illegale, per aiutare questi Stati a fronteggiare i trafficanti di migranti”, ha detto Meloni. Che ha annunciato: “Stiamo lavorando per lanciare un’alleanza internazionale per la lotta contro i trafficanti di esseri umani“.

Oltre Meloni e Von der Leyen, la delegazione comprende il premier belga Alexander De Croo, attuale presidente di turno del Consiglio Ue, quello greco Kyriakos Mitsotakis, il cancelliere austriaco Karl Nehammer e il presidente cipriota, Nikos Christodoulidis. “Sono orgogliosa del ruolo svolto dall’Italia nel raggiungimento di questo obiettivo”, ha detto Meloni rivolgendosi ai presenti nel suo intervento. Tra le “sfide comuni da affrontare insieme”, ha citato “la sicurezza alimentare e idrica, la sicurezza energetica, lo sviluppo e la migrazione“. “Questa iniziativa – ha aggiunto – dimostra la nostra disponibilità a rafforzare e incoraggiare un nuovo metodo strutturale di cooperazione tra le due sponde del Mediterraneo”. L’Egitto è tra i nove paesi “pilota” del cosiddetto Piano Mattei, la strategia del governo per l’Africa. “In Egitto – ha aggiunto Meloni – firmeremo oggi diversi importanti accordi bilaterali che fanno parte del Piano Mattei, e la migrazione sarà uno dei temi del G7”. Dopo l’incontro bilaterale con Meloni, Al Sisi ha sottolineato lo “slancio delle relazioni bilaterali negli ultimi tempi”. Si è discusso della “cooperazione congiunta nei settori della sicurezza alimentare e della produzione agricola”, e del “partenariato tra i due Paesi nel settore agricolo per la rivalutazione del territorio con l’obiettivo di trasferire in questo campo tecnologie avanzate italiane, al fine di massimizzare il ritorno di questi progetti e aprire gli orizzonti delle esportazioni alimentari dall’Egitto all’Europa”, riporta una nota della presidenza egiziana.

Al governo italiano, anche in vista delle elezioni europee, interessa soprattutto la questione migratoria. In Egitto sono presenti 9 milioni di migranti e 450 mila sono rifugiati e richiedenti asilo, di cui il 40% minori. Metà di questi (213mila) viene dal Sudan, Paese in guerra da ormai un anno con 7 milioni di sfollati. Il Sudan e l’evoluzione del conflitto a Gaza rendono centrale il dialogo con l’Egitto, anch’esso un Paese di migranti: 11.072 gli egiziani arrivati in Italia via mare nel 2023, prevalentemente dalla Libia. E proprio il rapporto stretto di Al Sisi con il generale Khalifa Haftar che controlla la Cirenaica. Per questo, e con la collaborazione dell’Agenzia europea Frontex, si prevede di irrobustire il controllo delle frontiere egiziane e il pattugliamento marittimo, anche in vista di possibili, nuove rotte migratorie. La partita è delicata: da ottobre gli arrivi via mare di migranti sono in calo e rappresentano un terzo di quelli arrivati nello stesso periodo dell’anno precedente (i dati). Se per qualunque ragione gli sbarchi dovessero riprendere, sarebbe un bel problema con le elezioni europee alle porte.

Sul tavolo anche la questione della Striscia di Gaza. “La crisi di Gaza è in cima alle nostre preoccupazioni. “Sono orgogliosa di poter annunciare che c’è un memorandum con il ministero della sanità egiziana per rafforzare la cooperazione in ambito sanitario” per aiutare “i civili in arrivo da Gaza, parte dello sforzo che l’Italia sta profondendo dall’inizio del conflitto”, ha detto Meloni nel suo intervento. Bisogna “raggiungere un cessate il fuoco, garantire corridoi umanitari per gli aiuti e arrivare alla liberazione degli ostaggi”. In questo senso “l’Italia sostiene lo sforzo dell’Egitto e di altri Paesi” dell’area, ha detto ricordando che fin dall’inizio l’Italia è stata “in prima linea per garantire gli aiuti umanitari”. Nel corso dei bilaterali con von der Leyen e col premier belga, Al Sisi “ha sottolineato la necessità di raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia e ha riaffermato il rifiuto dell’Egitto dello sfollamento forzato dei palestinesi fuori dalla loro terra”, riporta una nota di palazzo. “Non lo permetteremo“, ha ribadito. Anche con De Croo “hanno discusso della situazione nella Striscia di Gaza e della necessità di un cessate il fuoco, sottolineando il pericolo di una eventuale invasione israeliana di terra nella città palestinese di Rafah, che avrebbe – ha concluso Al Sisi – conseguenze umanitarie catastrofiche”.

Intanto le critiche già arrivano alla presidenza della Commissione Ue. Come per il memorandum siglato con Tunisi, anch’esso battezzato da Meloni e von der Leyen, anche quello con l’Egitto si è già attirato le critiche del Parlamento europeo, di fatto scavalcato con la scelta del memorandum of understanding, e non di un vero e proprio trattato. In Europa i socialisti, e così il Partito democratico che fa parte del Pse, hanno intenzione di mettere in calendario una risoluzione contro l’intesa con Al Sisi, già ad aprile. La presidente corre per la riconferma e viene accusata di una campagna elettorale piegata ai desiderata della destra sovranista, Meloni compresa. Dunque un’altra tegola dopo la risoluzione approvata dall’Eurocamera contro il memorandum tunisino, che pretende dalla Commissione di far luce sulle condizioni di quell’accordo, a partire dalle garanzie sui valori fondamentali dell’Ue e sui diritti umani. Critiche che dal Parlamento europeo sono piovute anche nella vigilia del vertice del Cairo.

Quanto all’Italia e a Meloni, c’è chi non dimentica l’assassinio di Giulio Regeni. “Alla vigilia della seconda udienza del processo contro i quattro egiziani accusati di avere ucciso Giulio Regeni, Meloni metterà sul tavolo anche la collaborazione dell’Egitto per scoprire la verità sulla morte del giovane ricercatore italiano?”, chiede in una nota la deputata dem Laura Boldrini, presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo. Una richiesta avanzata anche da Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi e Sinistra. A margine del Vertice viene chiesto a Meloni se abbia affrontato con al-Sisi il caso Regeni. “L’Italia pone tendenzialmente sempre questa questione, poi c’è un processo in Italia, noi siamo andati avanti a fare quello che dobbiamo fare”. E ancora: “C’è un procedimento giudiziario che sta andando avanti, per noi è importante, secondo me deve andare avanti, continueremo a tentare di ottenere anche qualcosa di più. Penso che quello che dobbiamo fare noi è andare avanti sul fronte della verità e della giustizia”.

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