Moda e Stile

Alcott si smarca dal fast fashion e punta sulla sostenibilità: la svolta del brand che fa lo stile americano Made in Italy

Nei piani un’espansione in tre anni con 50 nuove aperture e un investimento nell’hospitality di lusso

di Massimiliano Sortino

Dopo aver conquistato le piazze italiane con la sua estetica Ivy League, Alcott, il marchio di punta del Gruppo Capri, di proprietà della famiglia Colella svela la sua nuova identità. A rappresentare il cambiamento in atto lo store di Milano, nella centrale via Torino, che riproduce un salotto americano decorato con boiserie e che, con i suoi 400 metri quadri di spazio, diventa anche un luogo per eventi.

La storia del Gruppo Capri inizia nel 1988, dalla volontà di Nunzio Colella e Anna Sorrentino di creare un guardaroba contemporaneo. Desiderio promosso anche dai figli Marianna, Veronica, Salvatore e Francesco. Dopo soli due anni dalla fondazione nasce Alcott, il monomarca più iconico del Gruppo, destinato a una clientela attenta alla qualità e alle tendenze della moda in stile Usa. Una storia familiare che dopo pochi anni raggiunge dimensione e risonanza internazionali, passando da alcune tappe miliari: il primo negozio di Napoli nel 1997 e dieci anni dopo quello di Milano, per proseguire con il rilancio del marchio Gutteridge, nato nel 2009 e oggi molto diffuso nei centri storici italiani. “Oggi presentiamo il lavoro di due anni. Abbiamo cambiato colore e sfondo del logo. Addio a nero e bianco. Il verde evoca la nuova natura green e infonde e sicurezza”, dice Francesco Colella, seconda generazione della famiglia fondatrice e brand director di Alcott. “Rimane l’heritage americano, ma aggiornato con tocchi contemporanei. Cresce l’offerta donna focalizzandosi su una clientela che va dai 18 ai 25 anni. E poi un focus maggiore sulla sostenibilità, che sarà un caposaldo del nuovo corso”.

L’anima eco-friendly di Alcott si traduce “in capi di cotone certificati dalla Better Cotton Initiative (Bci), mentre il layout dei negozi è in Fsc”. L’estetica rinnovata beneficia anche di collaborazioni con Netflix, Nba, One Piece e Casio, marchio di orologi che sbarca da questa stagione nei punti vendita del marchio italiano. Alcott è al centro di un piano di sviluppo retail in Italia con 50 nuove aperture programmate nel prossimo triennio. “La prima, all’insegna del nuovo layout, sarà ad Anacapri, seguita da un nuovo negozio a Taormina”, svela il manager. Il marchio Made in Italy sceglie di declinare la missione di cambiamento con concretezza, coscienza di ruolo e originalità. abbracciando l’inclusione e la sostenibilità: capi pensati per durare più a lungo ed essere riciclati. I tessuti infatti vengono acquistati da fornitori vicini geograficamente per preservare l’ambiente e impiega materie prime riciclate promuovendo un’economia sostenibile.

Questa espansione inciderà anche sul fatturato del Gruppo che stima una chiusura 2024 a 235 milioni di euro grazie anche all’e-commerce che ha raggiunto il 7% delle vendite totali dopo un triennio con un trend di crescita annuo del 25%. Una realtà ancora molto italiana che però vuole concentrarsi sempre di più sui mercati esteri. “L’estero incide oggi per il 10% del business del gruppo. Per Alcott guardiamo a Spagna e Grecia. Con Gutteridge invece entriamo in Germania. In cantiere anche l’apertura di uno shop online in America”, dichiara Colella. Il Gruppo Capri è specializzato nel settore moda dal 1988, ma i suoi conti sono destinati a salire anche grazie all’investimento nell’hotellerie con il prestigioso partner Rocco Forte. “Fra tre anni apriremo un albergo luxury da 50 camere. Sorgerà nel palazzo cinquecentesco Caravita di Sirignano a Napoli e sarà gestito dalla catena alberghiera di lusso più grande d’Europa”, aggiunge Colella.

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