Alleati di Rifondazione comunista in Sardegna, in coalizione con Fratelli d’Italia in Basilicata. È la parabola di Carlo Calenda che, mentre lancia attacchi contro il campo largo, sui territori sceglie con chi andare a seconda del vento. Così, dopo aver fatto campagna in Abruzzo con Pd-M5s-Allenza Verdi sinistra, ora si sposta a destra e va con la maggioranza di governo. Ad annunciarlo è stato lo stesso segretario lucano Donato Pessolano, insieme al consigliere regionale Marcello Pittella: alle Regionali del 21 e 22 aprile, Azione sosterrà il governatore uscente Vito Bardi (Forza Italia). Con Bardi “abbiamo condiviso assieme – hanno dichiarato i due – elementi del suo programma sui quali costruire un’intesa”. Quindi da oggi, in Basilicata, Azione è alleata di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Italia Viva, Noi Moderati, UdC, DC di Rotondi.
Azione aveva già deciso di sfilarsi dalla coalizione giallorossa nei giorni scorsi, proprio mentre Elly Schlein e Giuseppe Conte convergevano sulla candidatura dell’oculista Antonio Lacerenza (che poi si è ritirato). Il regista è stato Calenda, ma soprattutto Pittella. Che, in un audio choc rivelato alla stampa, è arrivato a dire ai suoi sostenitori che per Pd e M5s lui è “uno che deve morire” come “quando deportavano gli ebrei e dovevano portarli nelle camere a gas”. Calenda, proprio mentre erano in corso le trattative per ricomporre il nome unico, si era lamentato che le sue chiamate alla segretaria dem non avrebbero ricevuto risposta. Intanto i 5 stelle facevano della presenza di Azione e Italia viva uno dei problemi sul tavolo al momento di strutturare l’alleanza. Insomma, nessuna condizione per riuscire a ricucire un qualsiasi accordo con il campo largo.
Peccato che, solo due settimane prima, proprio Calenda era in Abruzzo a sostenere il candidato giallorosso Luciano D’Amico: “Siamo fieri e contenti di essere al fianco del professor D’Amico, onorati di essere in coalizione a sostenerlo”, disse in conferenza stampa il leader di Azione. Quindi a fianco di Pd, Movimento 5 stelle, Sinistra Italiana, Europa Verde, +Europa, DemoS, PSI, Italia Viva. Stesso schema ancora prima in Sardegna, dove Azione ha sostenuto la 5 stelle Alessandra Todde insieme a +Europa, Pd, Rifondazione Comunista, Progetto Sardegna, Unione Popolare Cristiana, Indipendenza Repubblica Sardegna, ProgRes, Liberu. In Basilicata invece, il ritorno a destra: “Mi pare una scelta incredibile”, ha detto la dem Alessia Morani a “L’Aria che tira”. “Credo che il comportamento di Renzi e Calenda sia abbastanza incomprensibile. Speriamo che quantomeno nelle partite più grandi possano riflettere di più”.