Ilaria Capponi, ex modella, ha deciso di raccontare la sua storia in diretta su RaiUno a ItaliaSì. Il programma però, eccezionalmente condotto da Gianluca Semprini e non da Marco Liorni, non l’ha accolta bene. Come mai? Capponi, che ha raccontato di essere stata discriminata dal mondo della moda per via della sua taglia 42 e di aver attraversato un duro percorso alle prese con disturbi del comportamento alimentare, ha avuto come controparte Platinette (che ha fatto un’uscita inascoltabile) e Guillermo Mariotto.
L’ex modella si è raccontata oggi 18 marzo al Corriere della Sera. Il commento di Platinette-Mauro Coruzzi non l’ha sentito direttamente ma, ha spiegato, “appena fuori me lo hanno scritto molte persone che seguivano la trasmissione. Era ancora lì ma non ho voluto fare polemica”. Sulla frase, poi: “È stato un grande errore che poteva risparmiarsi. Le sue parole non mi hanno smosso minimamente ma se fossi stata una persona più fragile? E poi, si stava parlando proprio di quello…”.
Capponi ha raccontato di aver incontrato Coruzzi in treno e di essersi seduta accanto a lui, che le ha chiesto scusa: “Lo ha fatto umilmente e gli credo. Immaginavo che potesse uscirne un putiferio così gli ho proposto di fare un video in cui me lo diceva pubblicamente, per evitare il massacro: tutti facciamo degli sbagli, non voglio strumentalizzare il suo”. Ma non si parli di “battuta infelice”: “No, è body shaming e fatto in diretta tv. Spiace che dica così perché fa cadere la portata anche delle scuse”. Sulla Rai (che ha tagliato il video su RaiPlay), la ex modella ha spiegato: “Sono stata contattata dalla redazione, da Semprini e da Liorni e tutti si sono scusati. Credo sia un bel messaggio”. Diverso il discorso per quanto riguarda Mariotto: “Mai. In trasmissione gli ho chiesto di dirmi le taglie con cui seleziona le modelle: devono misurare 86 di fianchi per 1.75 di altezza. Ecco, siamo sotto una xs. Io ho smesso di fare la modella perché, nonostante le pressioni, non ho accettato di perdere una taglia ma anche per la discrepanza che c’è tra la body positivity professata nel settore e quello che viene messo in atto”.