Scuola

Pioltello, ancora polemiche sulla scuola chiusa per il Ramadan. L’associazione presidi: “Scelta legittima nell’ambito dell’autonomia”

Nessun passo indietro alla scuola Iqbhal Masih di Pioltello dopo l’annuncio da parte del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, di una verifica sulla scelta del Consiglio d’istituto di sospendere le lezioni il 10 aprile in occasione della fine del Ramadan. Anzi. A sostenere la scelta è pronto a scendere in campo anche il collegio docenti (il “parlamentino” dei maestri e dei professori) con una lettera unitaria in difesa della decisione presa. Ieri su X il ministro ha scritto: “In relazione al caso della scuola di Pioltello che ha deciso di sospendere le lezioni in occasione del Ramadan ho chiesto agli uffici competenti del Ministero di verificare le motivazioni di carattere didattico che hanno portato a deliberare la deroga al calendario scolastico regionale e la loro compatibilità con l’ordinamento”.

Parole che hanno scatenato i riflettori sull’istituto dove stamattina si sono precipitate le telecamere dei media nazionali. Una situazione che ha destabilizzato la serenità dell’ Iqbhal Masih dove nessuno fino a poche ore fa aveva contestato il calendario scolastico stabilito il 19 maggio scorso con una delibera approvata all’unanimità dal Consiglio d’istituto. Il preside – nonostante gli attacchi del leader della Lega Matteo Salvini e della maggioranza – non abbassa la testa. In queste ore risponderà alle richieste dell’Ufficio scolastico regionale al quale il ministro ha chiesto di effettuare verifiche ma nulla di più.

A difesa di Fanfoni scende in campo anche il numero uno dei dirigenti, Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi che a ilfattoquotidiano.it spiega: “La scelta dell’istituto rientra nelle prerogative dettate dall’autonomia. Condivido le argomentazioni portate dal collega che a fronte di un numero elevato di bambini di religione islamica, con il Consiglio d’istituto ha adottato questa regola. E’ vero che viviamo in un Paese di tradizione cattolica ma ricordo che lo stesso insegnamento di religione a scuola non è obbligatorio. Il ministro ha ben poco da accertare”. Una frecciata a Valditara arriva dalla senatrice Pd Simona Malpezzi, che a Pioltello risiede: “Il ministro venga nella mia città a vedere dove l’inclusione funziona. Che Salvini non sappia come funzionano le scuole può starci ma che non lo sappia il ministro dell’Istruzione è grave”. La vice presidente della commissione bicamerale infanzia e adolescenza attacca: “Ministro, vuol far perdere del tempo prezioso con un’ispezione? Chi restituisce ai bambini, a tutto il personale la serenità tolta in questi giorni?”.