Un pestaggio di due detenuti e poi il tentativo di nascondere le violenze ha portato agli arresti domiciliari dieci uomini della Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Foggia.

Il gruppo di agenti è accusato a vario titolo di tortura, abuso d’ufficio, abuso di autorità contro arrestati o detenuti, omissione di atti d’ufficio, danneggiamento, concussione, falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale in atti pubblici, soppressione, distruzione e occultamento di atti veri.

L’indagine dei carabinieri ha ricostruito come lo scorso 11 agosto – stando alla tesi accusatoria – due carcerati abbiano subito un violento pestaggio. Nei giorni successivi, nel tentativo di nascondere quanto accaduto, vennero predisposti e sottoscrizione atti falsi così da impedire che venissero emesse le diagnosi delle lesioni riportate dai detenuti.

Sarebbero state inoltre accertate anche minacce e promesse di ritorsioni attraverso le quali due indagati avrebbero costretto le vittime a sottoscrivere falsi verbali di dichiarazioni in cui fornivano una versione dei fatti smentita dagli esiti delle indagini.

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