Su Epidemiologia e Prevenzione di febbraio 2024 è stato pubblicato il lavoro scientifico Panoramica sui numeri del cancro in Italia, a firma dei Dr I. Rashid, V. Cozza e L. Bisceglia.

Sono stati acquisiti i dati dei registri tumori italiani presenti su CI5 relativi agli anni 2013-2017;
Sono stati calcolati i tassi standardizzati diretti di incidenza (TSD) e i tassi troncati degli adulti (35-64 anni) per 79 diverse neoplasie, per singolo RT e per macroarea;
Per i tumori polmonari, si osservano tassi più elevati per la città metropolitana di Napoli in entrambi i generi. L’osservazione dei tassi polmonari maschili negli adulti conferma TSD massimi per le province di Caserta e Napoli con TSD troncati, pari a oltre il doppio dei TSD rilevati in Veneto per il periodo 2013-2017;
La conoscenza dell’impatto della patologia tumorale sulla popolazione è rilevante per la salute pubblica e viene realizzata soprattutto grazie alle misure descrittive di incidenza derivate dai registri tumori (RT) di popolazione;
I TSD (Tasso standardizzato diretto) maschili variano da un minimo di 584,1 casi/100.000 per la provincia di Reggio Calabria a un massimo 809,9 casi/100.000 per il RT di Sondrio;
I RT del Sud Italia e delle isole esprimono nella quasi totalità i tassi più bassi, con l’eccezione dei RT delle province di Napoli e Caserta che mostrano tassi superiori;
I tassi dell’area NA-CE sono nettamente superiori a quelli della macroarea Sud e Isole in entrambi i generi. Inoltre, nella popolazione anziana maschile, i tassi dell’area NA-CE risultano nettamente superiori anche rispetto a tutte le altre macroaree;
Nel focus sui tumori polmonari, la provincia di Napoli emerge come l’area con maggiore incidenza in entrambi i generi, confermando le osservazioni sui dati di mortalità.

In data 10 settembre 2013, in Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica Italiana, sono stato audito insieme al Dr Gaetano Rivezzi accompagnati da Padre Maurizio Patriciello (resoconto stenografico):

Il dottor Antonio Marfella, dopo aver premesso che i problemi di inquinamento ambientale presenti nella regione Campania rappresentano la punta dell’iceberg di una criticità di livello nazionale, illustra l’andamento della mortalità per patologie tumorali, dalla quale emerge l’esistenza di un trend anomalo riguardante in particolare le province di Napoli e Caserta e consolidatosi nel corso dell’ultimo ventennio. Esprime l’opinione che tale fenomeno non sia ascrivibile ad una causa genetica, ma dipenda invece dalle implicazioni dell’inquinamento ambientale, che determina l’insorgenza di diverse patologie, anche non tumorali, e rende più bassa l’aspettativa di vita delle persone che vivono in Campania.” …

Pone in rilievo come le cause dei problemi di inquinamento ambientale della regione Campania non dipendano tanto dai rifiuti urbani, come molti erroneamente credono, ma piuttosto dai rifiuti industriali… Riferisce che una intera strada statale, la numero 162, è stata costruita su terreni caratterizzati dalla presenza ipogea di rifiuti tossici, con intuitive conseguenze sulla salute delle persone che abitano nelle aree attraversate da tale arteria di traffico. Esprime l’avviso che un efficace contrasto dell’inquinamento ambientale e delle sue ricadute sulla salute sia possibile solo garantendo un maggiore coordinamento tra le agenzie regionali per la protezione dell’ambiente e le aziende sanitarie locali, nonché evitando che chi effettua i controlli nel settore ambientale riceva finanziamenti dagli stessi soggetti sottoposti a controllo…

Quanto al nesso di causalità tra inquinamento e insorgenza di patologie neoplastiche, ritiene che dai dati disponibili e da alcuni studi effettuati esso emerga con ragionevole certezza almeno con riferimento ai PCB.

Sono trascorsi ormai 11 anni da questa audizione nella quale in scienza e coscienza anticipavo tutte le risultanze che, limitandosi al solo cancro, oggi sono state confermate e certificate da Epidemiologia e Prevenzione. Sono ormai state calcolate e rese note anche le conseguenze in termini di morti evitabili e non evitate da mancato controllo dell’inquinamento ambientale e da smaltimento scorretto di rifiuti: sono circa 12 cittadini campani al giorno.

Pertanto, con la pubblicazione di Epidemiologia e Prevenzione del febbraio 2024, in una Regione il cui Presidente ha imposto il divieto anche solo di parlare del fenomeno “Terra dei Fuochi”, siamo costretti a prendere atto che abbiamo ucciso per ignavia e mancato contrasto all’inquinamento ambientale non meno di 48mila vite umane che potevano essere salvate.

Trent’anni almeno di roghi in Campania determinano ancora oggi un danno reale e gravissimo agli esseri umani ivi residenti e non alle pummarole campane. Il TSD calcolato al 2018 per la sola città di Acerra (di circa 59mila abitanti) è pari a 1073/100mila abitanti. Acerra, sede del più grande inceneritore di Italia a partire dal 2009, e declarata colpita da disastro ambientale nel 2006 dal Governo Prodi, al 2018 diventa quindi la città con il record nazionale di incidenza di cancro in Italia al 2018. Sondrio registra al 2017 un TSD di 809/100mila.

Il dato è clamoroso ma completamente taciuto in Regione Campania e, in maniera semplicemente criminale, taciuto o minimizzato dai medici negazionisti di regime. Sono consapevole di non avere mai detto o scritto una sola sciocchezza a partire dal 2008 e di avere anticipato di ben 11 anni al Parlamento italiano (2013) quanto pubblicato solo oggi; ma non sono riuscito ad evitare la malattia e la morte di non meno di 48mila innocenti cittadini campani.

Ciò rende la mia coscienza di medico serena ma indignata e dolente per la ormai certificata ignavia di una intera classe medica campana di medici negazionisti di regime, pienamente responsabili del nulla assoluto fatto in questi decenni a contrasto di un così grave inquinamento ambientale dai decisori politici locali, che hanno cancellato il problema semplicemente imponendo il divieto di parlarne.

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