Fabrizio Corona dovrà comparire il prossimo 8 novembre davanti al giudice monocratico di Milano per rispondere di diffamazione a mezzo stampa. La Procura ha infatti disposto la citazione diretta a giudizio per l’ex paparazzo dei vip, dopo le denunce presentate dall’attaccante della Roma Stephan El Shaarawy, dal difensore della Lazio Nicolò Casale e da Nicola Zalewski, centrocampista dei giallorossi. Le accuse risalgono all’autunno scorso, quando Corona tra social e ospitate tv fece i nomi di altri calciatori che a suo dire erano coinvolti nel caso scommesse, dopo le indagini a carico di Nicolò Fagioli e Sandro Tonali, entrambi attualmente squalificati. El Shaarawy, Casale e Zalewsky però non sono mai stati raggiunti da un’avviso di garanzia.
Sulla base delle querele presentate, in particolare, da El Shaarawy (con gli avvocati Matteo Uslenghi e Federico Venturi Ferriolo), e da Casale (col legale Guido Furgiuele), i cui nomi Corona li aveva fatti ai microfoni di Striscia la Notizia lo scorso 18 ottobre, erano stati iscritti per diffamazione aggravata a mezzo stampa, nell’indagine del pm Pasquale Addesso, anche il direttore del tg satirico Antonio Ricci e l’inviato Valerio Staffelli.
La citazione diretta a giudizio, dopo la chiusura delle indagini a febbraio, firmata dal pm Addesso, dall’aggiunto Letizia Mannella e dal procuratore Marcello Viola, riguarda anche Ricci e Staffelli, oltre a Luca Arnau della testata online Dillingernews.it, sulla quale l’ex re dei paparazzi ha fatto diversi nomi di calciatori coinvolti, a suo dire, nell’inchiesta sul caso scommesse, tra i quali pure quelli di Nicolò Zaniolo, Tonali e Fagioli, effettivamente indagati dalla Procura di Torino. I pm milanesi nei mesi scorsi si sono coordinati anche con i colleghi di Torino per verificare che i nomi dei tre calciatori diffamati, secondo l’accusa, non fossero negli atti dell’inchiesta torinese. E ciò anche perché Corona, difeso dal legale Ivano Chiesa, in quell’inchiesta è stato ascoltato come persona informata sui fatti.