Ha ricevuto una condanna in primo grado a quattro anni e mezzo di carcere per stupro, ma Dani Alves è un ex calciatore molto ricco: gli è bastato pagare un milione di euro di cauzione per poter tornare in libertà. Addio cella, nemmeno i domiciliari: gli sono stati solamente ritirati i passaporti, avrà un obbligo di firma settimanale e non potrà avvicinarsi a meno di mille metri dalla vittima della violenza sessuale. Questa è la decisione presa dal Tribunale provinciale di Barcellona, che ha accolto parzialmente il ricorso presentato da Inés Guardiola, la legale dell’ex giocatore di Brasile, Barcellona e Juventus.

Sia la Procura che l’accusa avevano invece chiesto che Dani Alves restasse in carcere dopo la condanna per lo stupro di una ragazza avvenuto nel bagno della discoteca ‘Sutton’, a Barcellona, nel dicembre 2022. L’ex calciatore fu arrestato nel gennaio 2023 e ha trascorso oltre 14 mesi in prigione. Ora può tornare libero, almeno fino a sentenza definitiva. Gli unici limiti sono il divieto di lasciare la Spagna (per questo gli stati ritirati i passaporti spagnolo e brasiliano) e il divieto di avvicinarsi e di comunicare con la donna vittima della violenza.

Alves è detenuto nel carcere di Brians 2, a circa 45 minuti a nord-ovest di Barcellona. Le sue precedenti richieste di rilascio su cauzione erano state respinte perché il tribunale lo aveva ritenuto a rischio di fuga. La decisione del rilascio su cauzione è arrivata il giorno dopo che Alves ha dichiarato alla corte, in videoconferenza dal carcere, di non aver intenzione di fuggire dalla Spagna.

La sua legale Inés Guardiola e il pubblico ministero hanno presentato appello contro la condanna in primo grado di Dani Alves per stupro. La sua difesa chiede l’assoluzione, mentre il pubblico ministero vuole che la pena detentiva sia aumentata da quattro anni e mezzo a nove anni. Non c’è ancora una data per il processo d’appello.

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