Musica

Baby Gang è il rapper italiano con più ascoltatori mensili su Spotify: “State cercando di boicottarmi dal 2018 senza avere alcun risultato”

Parlando di numeri, il rapper italo-marocchino conta 8.242.813 ascoltatori mensili

Baby Gang è il rapper italiano con più ascoltatori mensili su Spotify. Sembrava un’impresa quasi impossibile superare il king degli streaming (e non solo) Sfera Ebbasta, ma Baby Gang ce l’ha fatta. Forse però è la percezione che abbiamo di lui e della nuovissima scena ad essere a tratti alterata. Perché Zakaria (Baby Gang) ci ha creduto ‘fin dal giorno 0’ se vogliamo usare un’espressione comune. Parlando di numeri, il rapper italo-marocchino conta 8.242.813 ascoltatori mensili. Circa 300 riproduzioni di brani in più rispetto a Sfera, che gli hanno consentito di superarlo, garantendogli il primato. Che sia provvisorio o meno, il podio di Baby Gang non dev’essere ridotto solamente alle cifre. Il contesto è molto più ampio ed arricchito da sfumature che non tutti hanno saputo (e sanno tutt’ora) cogliere.

La vita di Zakaria è stata da sempre una montagna russa. Dei 22 anni che ha, tanti li ha trascorsi tra comunità, carcere e situazioni di vita precarie. Nato e cresciuto a Como, l’artista ha vissuto in un bilocale molto affollato dove “per andare in bagno dovevo prendere le prenotazioni”, aveva raccontato in un’intervista a Vanity Fair. Un dentro-fuori dai penitenziari iniziato con il Beccaria. Uno dei motivi secondo lui dietro ai primi reati? Perché “non volevo essere il più povero dei poveri”. Furti, rapine, armi da fuoco e altri eccessi. Di Baby Gang se ne son dette di tutti i colori, ma qui parliamo della sua musica.

Proviamo ad accantonare lo stereotipo di ‘Baby Gang che fa solo musica da maranza (cioè ascoltata solo da chi ostenta atteggiamenti di strada…)’. Difficile sia solamente così. Molto difficile. E a parlare, nel bene e nel male, sono i numeri. 8 milioni di ascolti non si fanno in un giorno e con un pubblico unico. Con i suoi racconti quasi cinematografici, Zakaria è riuscito a colpire (positivamente o no, non è sede per stabilirlo) una generazione. Testi duri e crudi associati a cadenze e suoni che partono dal Marocco e arrivano in Italia.

A commentare l’eccezionale risultato è stato (anche) lo stesso rapper tramite le proprie storie Instagram. Più che una celebrazione però, le frasi scritte hanno l’amaro sapore di chi, dopo anni di (errori) e sacrifici, sta cercando di far parlare di sé non solo per i fatti di cronaca, ma per la musica. “State cercando di boicottarmi dal 2018 senza ricevere nessun risultato. Ogni male che mi fate mi ritorna in bene e godo come un riccio appena nato quando vedo che, anche davanti ai numeri e all’evidenza, voi cercate sempre di buttare me*** e di dire il vostro giudizio ignorante”.