Cultura

Dall’Accademia di Liuteria di Torino alla base navale della Marina a Napoli (set di Mare Fuori): cosa vedere nelle Giornate Fai di Primavera

I numeri, come sempre, sono imponenti: 750 luoghi in 400 centri in tutta Italia saranno visitabili a contributo libero

di Marco Ferri

I numeri, come sempre, sono imponenti: 750 luoghi in 400 centri in tutta Italia saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 delegazioni e gruppi organizzati. Il Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) scende di nuovo in lizza per difendere e valorizzare il patrimonio culturale. Sabato 23 e domenica 24 marzo si terrà in tutta Italia la 32esima edizione delle Giornate di primavera 2024. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno frequentata e quindi meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese. Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. La lista completa dei luoghi aperti per l’occasione – e le modalità di partecipazione – sono disponibili sul sito web www.giornatefai.it. Qualche “chicca” è possibile segnalarla.

Torino
Oltre all’apertura del Centro di Produzione Rai (uno dei più attivi a livello nazionale) e al fascino che esprime la televisione vista da dentro – gli iscritti al Fai potranno visitare l’Accademia di Liuteria Piemontese San Filippo che ha sede a pochi passi dal Museo Egizio e da Palazzo Carignano, costruito nel 1891 per volere del duca sabaudo Carlo Emanuele II allo scopo di ospitare la congregazione dei Padri Filippini. L’Accademia invece nasce nel 2010 per tramandare la bellezza e il rigore del mestiere di liutaio, straordinaria eccellenza piemontese. Al piano superiore vi è il laboratorio dove attualmente gli studenti seguono i corsi formativi per progettare, realizzare e collaudare lo strumento ad arco scelto. Dopo un emozionante affaccio dall’alto sulla lunga navata di circa 70 metri di lunghezza e sulla caratteristica volta a botte della chiesa di San Filippo, sarà possibile visitare anche al piano “infernotti” la grande sala adibita a concerti ed eventi in cui ammirare gli strumenti, i legni e i materiali utilizzati per la loro costruzione.

Gissi – Chieti
In Abruzzo a Gissi – unico paese in Italia interamente costruito in selenite gessosa -, si potrà effettuare un percorso che si snoderà per le vie del centro, per vedere la Gissi segreta caratterizzata da abitazioni costruite interamente con conci di gesso, dotate di ambienti ipogei scavati nel banco di selenite. Si potrà inoltre accedere in affascinanti antri scavati nel gesso, utilizzati come rimesse o luoghi di conservazione di derrate alimentari, visitare eccezionalmente alcune dimore private, tra cui quella della famiglia di Remo Gaspari, originario di Gissi e ministro in diversi dicasteri tra gli anni Settanta e Novanta e scoprire la storia degli antichi mestieri che in questi luoghi si sono praticati.

Bagni di Lucca – Lucca
E a proposito di gesso, nella Valle del Serchio e in particolare la boscosa Valle della Lima a Bagni di Lucca, in Toscana, sono note ormai da secoli per la produzione artigianale delle figurine del Presepe. La comparsa dei “figurinai” risale al 1500 quando gli “stucchini”, che realizzavano decorazioni in stucco per i palazzi signorili, iniziarono a riprodurre statue sacre e profane dei grandi maestri del Rinascimento italiano con il materiale eccedente dal loro lavoro. In esclusiva per gli iscritti Fai sarà possibile visitare il laboratorio artigianale della ditta “Arte Barsanti”, fondata nel 1900 da Carmelo Barsanti che per primo avviò a Bagni di Lucca la produzione di statue in gesso alabastrino. Questo piccolo stabilimento è l’unico in cui ancora oggi vengono utilizzate le tecniche di lavorazione tradizionali, derivanti dalla più celebre metodologia “a cera persa”, e che conserva l’aspetto di bottega artigianale di inizio Novecento. Oltre a visitare il laboratorio insieme all’artigiano Simone Fiori, gli iscritti Fai avranno inoltre la possibilità di ammirare un repertorio di oggetti storici e documenti che documentano la grandissima diffusione di questi prodotti nel mondo.

Napoli
Da non perdere a Napoli l’opportunità di visitare la base navale della Marina Militare partenopea, presso il Molo San Vincenzo, in posizione straordinaria dal punto di vista paesaggistico, proprio di fronte al Vesuvio, con un panorama che abbraccia il golfo di Napoli. Il Molo San Vincenzo, il cui primo tratto era stato realizzato nel periodo 1840-1845, fu ampliato con una base sommergibili con alloggi per gli equipaggi, officine specialistiche e capienti depositi di pezzi di rispetto e fu dotato di un faro alto 24 metri, attivato nel 1916 e ricostruito nel 1950. Sempre sul molo, alla testata, furono impiantate due grosse antenne, alte oltre 40 metri, che consentivano le comunicazioni via radio con gran parte del bacino del Mediterraneo centro-occidentale. La base, che custodisce negli spazi dell’Accademia Navale un cannone storico, è il set principale della celebre serie Mare Fuori.

Trieste
Schiuderà le sue porte l’Osservatorio Astronomico, ovvero il Castello Basevi, Villa Bazzoni e la Specola “Margherita Hack”. In occasione delle Giornate Fai sarà possibile scoprire l’affascinante istituto di ricerca guidato, dal 1964 al 1987, dalla celebre astrofisica Margherita Hack. Il percorso inizierà dalla Biblioteca situata nel Castello Basevi, che vanta circa 10mila testi antichi e moderni, proseguirà nel parco del castello dove sono ancora visibili le strutture della specola e terminerà nella vicina villa Bazzoni, esempio perfetto di equilibrio tra il contesto storico e le esigenze del modero istituto di ricerca. Venerdì 22 marzo, dalle 18 alle 20, presso la Specola “Margherita Hack” della Stazione Osservativa di Basovizza, sede distaccata dell’Osservatorio sull’altopiano carsico, lontano dalle luci urbane, gli iscritti Fai potranno fruire di visite speciali serali, con un percorso storico-divulgativo multimediale che si concluderà con l’osservazione di vari oggetti celesti, dalla Luna a una serie di stelle, pianeti e nebulose, attraverso l’oculare di un moderno telescopio.

Milano
Tra le varie proposte di queste giornate dedicate alla cultura, vi sarà la speciale apertura del Grattacielo Pirelli, il Pirellone, uno dei simboli della città che con i suoi 127 metri e 31 piani fino al 2010 ha dominato lo skyline milanese. Costruito tra il 1956 e il 1960, è considerato il capolavoro dell’architetto Gio Ponti e del suo studio. A commissionarlo è stato il gruppo industriale Pirelli, capitanato dai fratelli Alberto e Piero Pirelli, i quali desideravano promuovere l’immagine della società con un edificio rappresentativo, in una posizione strategica a ridosso della stazione centrale e nell’area destinata al nuovo centro direzionale. Oggi l’edificio ospita varie sale istituzionali e culmina all’ultimo piano nel rooftop dedicato a Enzo Jannacci, che offre una vista unica sulla città. In cima al grattacielo, dal 2017 risiedono degli inquilini molto speciali: una coppia di falchi pellegrini “urbani”.

Arbatax – Nuoro
In Sardegna, solo sabato 23 si potrà visitare il Faro di Capo Bellavista, situato sull’omonimo promontorio, al centro di Arbatax in Ogliastra. Attivato nel 1866 dal Regio Ufficio del Genio Civile, al suo interno è ancora presente la vecchia lanterna di fabbricazione francese sita a 165 metri sul livello del mare. Ancora oggi è tra i fari più importanti della Sardegna e da oltre 20 anni il faro è gestito dallo stesso farista che vive all’interno della struttura con la famiglia. Nel corso del tempo il faro ha subito varie modifiche e nel 1974, nelle sue immediate vicinanze, è stata installata una stazione radar per il controllo dei poligoni di Perdasdefogu e Salto di Quirra. Un luogo dalla suggestiva cornice paesaggistica che ancora oggi consente alle imbarcazioni in transito di orientarsi e trovare agevolmente la rotta. In occasione delle Giornate Fai, gli Apprendisti Ciceroni accompagneranno i visitatori all’interno di questa affascinante struttura di proprietà della Marina Militare per illustrarne la storia.

Foto sito Ministero della Difesa

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