Dal Movimento 5 Stelle al Partito democratico, fino ad Alleanza Verdi Sinistra, passando per la Cgil con Maurizio Landini e a tante altre realtà associative.Tutti presenti in corteo a Roma, da piazza dell’Esquilino al Circo Massimo per la manifestazione organizzata da Libera, nella Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Al corteo era presente anche il sindaco di Bari Antonio Decaro, che ha incassato il sostegno di Don Luigi Ciotti e dei leader dei partiti di opposizione, dopo la decisione del Viminale di nominare una commissione d’accesso per valutare l’eventuale infiltrazione criminale nell’amministrazione comunale. Un’anticamera di un possibile scioglimento, a tre mesi dal voto. Una scelta che ha scatenato l’ira del Pd e dei suoi sindaci, che hanno parlato di “decisione politica” da parte del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Se Decaro è tornato a difendersi, anche il presidente M5s Giuseppe Conte ha spiegato al Fattoquotidiano.it: “Un attacco politico? Capisco perfettamente il sindaco Decaro che ha espresso tutto il suo sconforto, non avrà difficoltà a testimoniare tutto l’operato e le ragioni che lo spingono a ritenere una prospettiva di scioglimento fuori luogo“. E ancora: “Sicuramente la modalità con cui è stato sollecitato il ministro è un chiaro attacco politico”, senza però affondare contro Piantedosi. “Ovviamente non sto trasferendo all’istituzione ministro dell’Interno la volontà, non è così automatico. Quello che possiamo consigliare a Piantedosi è assoluta prudenza, visto che qui c’è una sollecitazione strumentale e un attacco politico in un contesto in cui si sta andando a elezione”.
Parole più nette sono arrivate dal segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni (Avs): “A Bari è successo un fatto clamoroso, a poche settimane dalle elezioni. Decaro è uno dei sindaci più amati del Paese, la città è cambiata in meglio. Quello che è successo è abbastanza incredibile”. E anche Maurizio Landini ha difeso il sindaco dem: “Il suo lavoro eccezionale è sotto gli occhi di tutti, non si scada dentro una polemica elettorale”.
Non sono poi mancate le polemiche per l’assenza di esponenti del governo o di parlamentari delle forze di maggioranza al corteo di Libera. C’era Chiara Colosimo di Fratelli d’Italia, nella veste però di presidente della Commissione parlamentare antimafia: “Non commento indagini in corso o accessi in corso, è rispettoso per l’istituzione che presiedo”, ha tagliato corto, rispetto al caso Bari.
Conte ha invece attaccato: “Scarsa o nulla presenza del governo? Si commenta da sé”. “Hanno mandato delle lettere, alcuni avevano degli impegni, ci saranno altre occasioni. Noi siamo sempre disposti a confrontarci con tutti, se si fanno le cose giuste. Altrimenti saremo un pungolo, come fatto in passato con altri governi, perché l’obiettivo sono il bene comune e i diritti delle persone”, ha aggiunto Don Ciotti.
“La lotta contro le mafie va portata avanti anche con strumenti culturali, educativi e di emancipazione. Le nostre battaglie per il salario minimo, contro la precarietà e il subappalto a cascata, e per difendere gli strumenti di contrasto alla povertà, sono anche battaglie per liberare le persone dalla ricattabilità di cui si approfittano le mafie”, ha spiegato invece la segretaria Pd Elly Schlein, che si è poi intrattenuta nel retropalco anche con Conte e Fratoianni. “Mi auguro davvero che questa destra e questo governo la smettano con la retorica – perché serve a ben poco, quando in realtà poi bombardano le norme efficaci contro la mafia”, ha concluso il segretario di Si.
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