Niente quotidiano in edicola sabato 23 marzo mentre il sito non sarà aggiornato venerdì. L’assemblea dei giornalisti del Secolo XIX ha proclamato una giornata di sciopero. Al centro il “silenzio” del gruppo editoriale “su investimenti e voci di cessione” ritenuto “inaccettabile“: “Il giornale non si svende“, scrivono in una nota i giornalisti.
Con un messaggio ai lettori il Comitato di redazione del Secolo XIX ha annunciato la decisione “presa all’unanimità dall’assemblea dei giornalisti dopo che la redazione, nei giorni scorsi, aveva già proclamato uno stato di agitazione e affidato al Cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero”. Come rende noto lo stesso Cdr, “nonostante le formali e reiterate richieste da parte della rappresentanza sindacale, l’azienda non ha fatto alcuna chiarezza in merito alle insistenti e continue indiscrezioni di stampa relative a una possibile vendita del Decimonono”. Al gruppo Gedi il Cdr contesta anche, “nonostante ripetuti solleciti”, di non avere “presentato un piano di investimenti per il giornale che, in forma cartacea e digitale, rappresenta la voce di Genova e della Liguria da quasi 140 anni“. Pera la redazione “il silenzio dell’editore è inaccettabile”. “I giornalisti del Secolo XIX – si legge ancora nella nota del Cdr – continueranno a mettere in campo tutte le azioni necessarie per la salvaguardia e la tutela della propria testata sino a quando non arriveranno precise risposte alle richieste avanzate. All’editore ricordiamo inoltre che, qualora Gedi dovesse cedere la proprietà del giornale, la redazione non sarebbe disposta ad accettare soluzioni di basso cabotaggio ma solo ipotesi di soggetti di dimensioni, capacità, posizionamento, visione e volontà di investimenti coerenti con la nostra storia. Il Secolo XIX – conclude la nota – non si svende”.