L'ex concorrente di Amici ed ex velina di Striscia la Notizia ha spiegato di esser uscita, dopo 5 anni molto complicati, da un amore che le stava facendo perdere fiducia in sé stessa
“Mi diceva di non sorridere perché avevo i denti brutti”, così Shaila Gatta a Novella 2000. Il tema è quello delle ‘relazioni tossiche‘. L’ex concorrente di Amici ed ex velina di Striscia la Notizia ha spiegato di esser uscita, dopo 5 anni molto complicati, da un amore che le stava facendo perdere fiducia in sé stessa. Pochi complimenti, tante critiche ed imposizioni che l’avrebbero fortemente scossa: “Gli uomini sono una palla al piede, nemici dell’evoluzione professionale ed esistenziale della propria donna – ha detto -. Ho avuto un fidanzato che mi usò violenza fisica e morale. La maggior parte dei suoi discorsi era volta a svilirmi e a minare la mia femminilità, come quando mi diceva di non sorridere perché avevo ‘denti brutti’, o ancora che nella vita non avrei mai fatto strada”, ha spiegato Gatta.
“Se guardo alla me stessa di allora mi vedo completamente monopolizzata dal cinismo di quel ragazzo, il quale decideva addirittura come avrei dovuto vestirmi. Colse in me delle fragilità e si impegnò a renderle sempre più grandi, finché non mi schiacciarono – ha continuato – Durò 5 anni, poi, grazie all’aiuto dei miei famigliari, venni fuori dalla relazione. Ma in me si innescarono dinamiche tali da spingermi verso legami altrettanto tossici. Non a quei livelli, ma comunque disfunzionali”.
Attualmente Shaila sta bene da sola e, proiettandosi verso il futuro, non s’immagina madre: “Con i bambini ho un’autonomia di sopportazione che non supera l’ora complessiva. E poi mi sento ancora troppo figlia. Per adesso cerco di essere madre di me stessa e di ripetermi tutto ciò che una valida genitrice direbbe alla sua bimba. ‘Tu vali, non permettere a nessuno di sostenere il contrario’”, ha proseguito. Sentita da Fanpage, la ballerina ha poi aggiunto: “Le mie storie sono tutte tossiche – ha dichiarato -. Ne ho avuta una quando ero piccola, credevo che l’amore fosse sacrificio e tristezza. L’ho portata avanti per diversi anni. Poi ho imparato ad amare me stessa, a dire di no, a dire la mia, a non farmi spaventare dalle persone e dall’autorità che credono di avere. Siamo tutti liberi di esprimere il nostro giudizio e questo l’ho imparato con tante esperienze, non solo sentimentali”.
E ancora: “Credo nell’amore. Ma oggi, se dovessi stare con qualcuno, deve valerne la pena. Deve essere un valore aggiunto, deve accettare il mio lavoro, il fatto che io sia estroversa e in carriera. Devo ancora trovare un uomo che mi fa dire ‘ne vale la pena’“, ha concluso Gatti.