Sarà un team di periti a fare chiarezza sulle cause della morte di Andrea Purgatori. Il Tribunale di Roma ha disposto, nell’ambito di incidente probatorio, una perizia per accertare le cause della morte del giornalista deceduto nel luglio del 2023. Nel procedimento sono indagati per omicidio colposo quattro medici, le ultime due iscrizioni sono avvenute due settimane fa. Gli esperti avranno novanta giorni di tempo per concludere i loro accertamenti. Nei quesiti posti agli specialisti si chiede, inoltre, di fare chiarezza sulla presenza di metastasi e individuare come e quando è partita l’infezione cardiaca, che è risultata la causa del decesso. L’atto istruttorio irripetibile era stato sollecitato dalla Procura di Roma nelle scorse settimane alla luce di una consulenza che era stata disposta per fornire risposte sulle cause del decesso.
Nel registro degli indagati sono iscritti Maria Chiara Colaiacomo, che fa parte dell’equipe che affianca il radiologo Gianfranco Gualdi, già sotto inchiesta con il suo assistente Claudio Di Biasi e del cardiologo Guido Laudani, che ebbe in cura Purgatori. Nell’atto in cui la Procura ha chiesto l’incidente probatorio vengono citate le conclusioni della consulenza. “In estrema sintesi” l’accertamento “evidenzia che il giornalista, pur affetto da tumore polmonare in metastasi, è deceduto per le conseguenze di una endocardite infettiva che ha indotto nel paziente una diffusa embolizzazione sistemica. Tale patologia – si legge nella richiesta – non è stata individuata in tempo utile per poter avviare tempestivamente le cure idonee, e proprio in relazione alla sua omessa e comunque tardiva diagnosi” si è proceduto all’iscrizione del cardiologo.