In un angolo silenzioso di Chingford, il quartiere londinese che ha visto crescere uno dei calciatori più ammirati d’Inghilterra, si cela una storia che mescola “arte“, passione sportiva e un pizzico di mistero. Dopo oltre quattro anni di attesa, è stata finalmente svelata al pubblico la statua dedicata a Harry Kane, capitano della nazionale inglese e idolo indiscusso del Tottenham, nonché recente acquisto del Bayern Monaco.
Realizzata nel 2019, la scultura rappresenta Kane in una posa contemplativa, seduto su una panchina, con indosso la maglia dei Three Lions e un pallone appoggiato sul ginocchio. L’opera, dal costo di ben 7.200 sterline, per tutto questo tempo è rimasta inspiegabilmente nascosta in un deposito. Il motivo? Ufficialmente la ricerca di una “casa” per la statua di Kane ha occupato non tempo ed energie, come raccontato dalla BBC. Nonostante le innumerevoli ore spese, trovare il luogo adatto a Chingford, dove l’attaccante ha trascorso la sua infanzia, si è rivelato un compito arduo.
C’è però il sospetto che dietro alla decisione di tenere la statua di Kane in un magazzino ci sia anche altro. Imbarazzo, in particolare. Il dibattito si è acceso soprattutto sui social media, dove le opinioni riguardo all’opera variano dall’incredulità alla delusione, con molti che la considerano uno “spreco di denaro” o ne criticano l’assenza di somiglianza con l’attaccante: “Non dovrebbe mai vedere la luce del giorno”, ha scritto un fan. Un altro ha aggiunto: “Non gli assomiglia per niente, onestamente.”
Kane stesso, tuttavia, ha mantenuto un atteggiamento distaccato su questa questione, dichiarando in passato che “una statua è una statua” e che non influenzerà in alcun modo la sua carriera. Negli anni trascorsi dall’ideazione della statua, l’attaccante ha continuato a infrangere record su record, diventando il miglior marcatore di tutti i tempi sia per il club londinese sia per la nazionale, prima del suo trasferimento al Bayern. Questi successi rendono la statua un tributo ancora più significativo, ma restano le perplessità espresse dai tifosi e dai cittadini riguardo alla scelta “estetica” e alla decisione di spendere soldi pubblici per un’opera del genere.