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Attentato a Mosca, spari in una sala concerto: almeno 60 morti, assalitori in fuga. Isis ha rivendicato l’attacco

Almeno 60 morti, tensione altissima tra Stati Uniti e Russia, poi la rivendicazione dell’Isis, che paradossalmente ha ridimensionato il potenziale esplosivo di un atto di terrorismo che rischiava di far saltare l’equilibrio internazionale già precario e che comunque entrerà nella storia. È questo, almeno per il momento, il senso dell’attentato nella sala da concerti Crocus City Hall di Mosca: nella serata di venerdì 22 marzo quattro o cinque persone armate sono entrate nell’edificio e hanno aperto il fuoco. Nella sparatoria sono morte decine di persone: almeno 40 secondo Novaya Gazeta e Ria Novosti, secondo cui ci sono anche centinaia di feriti, molti in gravi condizioni. Come detto, a tarda serata lo Stato Islamico ha rivendicato su Telegram l’atto di terrorismo. Solo pochi giorni fa, ha riferito la Cnn, gli Stati Uniti avevano avvertito la Russia del rischio di attacchi da parte dell’Isis-K, lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante. Una rivendicazione, quella degli islamisti, che ha avuto l’effetto di spegnere sul nascere o almeno di smorzare le tensioni tra Washington e Mosca sulla matrice dell’attacco e sul presunto ruolo di Kiev.

Attentatori in fuga – Insomma: a quanto pare è stato un attentato, che riporta l’Europa ai tempi bui del Bataclan. Gli attentatori hanno provocato anche un’esplosione ed è scoppiato un incendio, il che ha reso molto complicata l’evacuazione dell’edificio: si è parlato di circa 200 persone intrappolate all’interno. Il numero non può essere confermato. Ciò che è certo è che al momento dell’attacco nella sala concerti potevano esserci fino a 6.200 persone perché quasi tutti i biglietti per il concerto della band ‘Picnic‘ – in programma in serata – erano andati esauriti. Inoltre, il tetto dell’edificio è andato in fiamme e una parte è crollata. Sono entrate in azione le Squadre speciali di reazione rapida russa (Sobr) e le Unità speciali della polizia. Mentre per spegnere l’incendio sono entrati in azione anche gli elicotteri. Più di 70 ambulanze sono state inviate sul luogo dell’emergenza per fornire assistenza alle vittime. Canali russi su Telegram hanno riferito che 4 membri del commando sono riusciti a fuggire a bordo di una Renault bianca, a quanto pare la stessa auto con cui sono arrivati sul luogo dell’attacco: l’Fsb, ha comunicato poi la Tass, ha confermato che i servizi stanno effettuando “operazioni di ricerca e indagine” sull’accaduto. Smentita, invece, la notizia secondo cui nel parcheggio della Crocus City Hall era stata trovata un’auto imbottita di esplosivo.

La dinamica dell’attacco e l’incendio
Gli attentatori hanno usato dei fucili semiautomatici. Nei video si vedono almeno 4 assalitori (ma si parla anche di un quinto attentatore) arrivare all’ingresso della sala da concerti e sparare a sangue freddo su alcune persone che cercano di ripararsi in un angolo poco fuori dall’ingresso, in un centro commerciale. Poi gli attentatori sono entrati nella Crocus City Hall, dove era in programma di lì a pochi minuti il concerto della band Picnic: anche nei video diffusi dall’interno della sala si vedono gli uomini armati e si possono udire gli spari tra le poltroncine dove cercavano riparo gli spettatori. In un altro video, rilanciato da Novaya Gazeta, si vedono decine di persone accalcarsi verso l’uscita dell’edificio per fuggire dall’attacco, mentre intorno si riconoscono ben visibili i cadaveri di alcune persone raggiunte dai colpi degli uomini armati. Chi era nella sala si è sdraiato sul pavimento per fuggire ai proiettili per circa 15-20 minuti, dopodiché le persone hanno cominciato a strisciare fuori: lo ha raccontato un cronista di Ria Novosti presente sul posto. L’agenzia afferma che gli uomini armati hanno anche “lanciato una granata o una bomba incendiaria facendo scoppiare il rogo” che si è rapidamente diffuso fino al tetto dell’edificio. L’agenzia ha diffuso l’immagine dell’incendio che illumina la notte di Mosca, mentre una densa colonna di fumo si alza nel cielo. Dopo la sparatoria, il sindaco di Mosca Sergej Semenovic Sobyanin ha cancellato tutti “gli eventi sportivi, culturali e pubblici” in programma nel weekend nella capitale. Intanto sono state rafforzate le misure di sicurezza negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie di Mosca.

Il luogo dell’attentato
I servizi di emergenza russi riferiscono che l’esplosione e gli spari sono avvenuti prima dell’inizio del concerto della band rock Picnic, in programma questa sera al Crocus City Hall, che è la più grande sala da concerti della capitale russa. Si trova a Krasnogorsk, nel nordovest di Mosca. Al momento dell’attacco all’interno dell’edificio erano presenti migliaia di persone. In totale, la capacità massima della sala del Crocus è di oltre 9.500 persone, riferiscono i media russi. La sala da concerto inoltre fa parte del complesso Crocus City, che comprende anche un centro commerciale, l’area Crocus Expo e vari hotel e ristoranti.

Gli avvertimenti
Solo due settimane fa, il 7 marzo, i servizi di sicurezza russi (Fsb) avevano annunciato di aver sventato un attacco armato da parte di militanti dell’Isis in una sinagoga della capitale russa. Il giorno successivo, l’Ambasciata americana a Mosca aveva diffuso un ‘alert’ di sicurezza in cui si segnalava il rischio di attacchi terroristici nella capitale russa. E anche la Farnesina aveva ammonito i cittadini italiani presenti a Mosca, suggerendo di “continuare a evitare nelle prossime settimane ogni forma di assembramento. Nella fattispecie, il New York Times ha riferito che l’ambasciata Usa a Mosca il 7 marzo aveva lanciato un’allerta e che il suo personale stava “monitorando” le informazioni relative a “piani imminenti” da parte di gruppi “estremisti” per attacchi in luoghi di ritrovo a Mosca, “compresi i concerti”. Nell’allerta, l’ambasciata avvertiva gli americani che l’attacco sarebbe potuto avvenire nelle successive 48 ore. Secondo fonti del Nyt, l’allerta lanciata dall’ambasciata Usa il 7 marzo è collegata all’attacco di venerdì.

La rivendicazione dell’Isis – In tarda serata, come detto, lo Stato Islamico ha rivendicato l’attentato su Telegram. Nella rivendicazione, citata dal Guardian, si legge che i “combattenti dello Stato Islamico hanno attaccato un grande raduno di cristiani nella città di Krasnogorsk, alla periferia della capitale russa, Mosca, uccidendo e ferendone centinaia e causando grande distruzione nel luogo prima che tornassero sani e salvi alle loro basi”.