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Brunetta non vuole il salario minimo, ma grazie al decreto Pnrr avrà lo stipendio da presidente Cnel (oltre alla pensione)

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Renato Brunetta potrà ricevere uno stipendio per il suo ruolo di presidente del Cnel nonostante la legge del 2012 che proibisce di dare incarichi onerosi nella pa a persone che siano già in pensione, come nel suo caso. A concedergli una deroga è il decreto Pnrr, che all’articolo 10 consente al consiglio di dotarsi di due nuovi dirigenti, 8 funzionari e 7 assistenti, prevede che Brunetta sieda nella cabina di regia del Piano a Palazzo Chigi e dispone anche che “ai fini della nomina del Presidente e dei componenti del Cnel” non trovino applicazione “le limitazioni previste dall’articolo 5, comma 9, del decreto-legge n. 95 del 2012“.

Si tratta dello stesso regalo già concesso sempre per decreto al presidente Istat quando la maggioranza ancora contava di riuscire a confermare nel ruolo il 76enne Gian Carlo Blangiardo, idea sfumata definitivamente solo una settimana fa, e al boiardo Pietro Ciucci chiamato a guidare la società Stretto di Messina.

Tutti gli oneri che derivano dall’articolo 10 – 338mila euro per il 2024 e 1,17 milioni l’anno dal 2025 – dovranno essere sostenuti dal Cnel “nei limiti dei trasferimenti annualmente assegnati”, pari a 7,1 milioni l’anno, come ricorda La Stampa. Quindi senza ulteriori oneri per la finanza pubblica. Le opposizioni vanno comunque all’attacco, ricordando che Brunetta è stato in prima linea nella bocciatura del salario minimo per i lavoratori dipendenti, inviso al governo Meloni essendo una proposta unitaria delle opposizioni.

Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera, parla di “stipendio ‘di casta” e chiosa: “Bella ricompensa per colui che, mesi fa, ha affossato le aspettative di milioni di cittadini sottopagati e con salari da fame. Non c’è che dire, dopo Il ritorno dei vitalizi ora Giorgia Meloni lancia un altro bel messaggio al Paese”. Nicola Fratoianni, deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra e segretario nazionale di Sinistra Italiana, aggiunge: “Oggi comprendiamo quale utilità abbia avuto il Cnel: non è riuscito a risolvere il problema degli stipendi bassi dei lavoratori, ma certamente ha dato uno stipendio. A Brunetta. Ora siamo tutti più sollevati”.

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